SE IL MAGISTRATO SBAGLIA LA SCELTA DEI CONSULENTI TECNICI
Data: 22/03/2007
Argomento: Liberi Professionisti


Certamente il compito del magistrato non è semplice. Egli deve infatti occuparsi di argomenti che spaziano dalla finanza alla medicina, dall’ingegneria alle frodi alimentari, dalle armi alla telematica, e così via elencando. E’ evidente che la scelta appropriata di consulenti tecnici di ufficio (CTU), che possano supportarlo in queste varie discipline, è di vitale importanza per la valutazione degli aspetti tecnici del processo. In caso contrario la Giustizia rischia di non essere eguale per tutti, perche' la impreparazione del CTU fa pendere l’ago della bilancia dalla parte della ignoranza.


Conosco tecnici dell’ingegneria civile che passano giornate nei corridoi di tribunali per catturare in anteprima notizie su possibili consulenze tecniche di ufficio. Di solito si tratta di “tuttologi” che spaziano dalla tecnica delle costruzioni alla sismologia, dall’idraulica alla geotecnica, dalle vernici al calcestruzzo. La loro presunzione purtroppo trova spesso accoglienza nei magistrati che non sono capaci di distinguere la scienza del calcestruzzo dalla scienza delle costruzioni in calcestruzzo. Mi è capitato così spesso di imbattermi in CTU che si contrabbandavano come esperti di calcestruzzo ignorandone le regole più elementari.

Mi sono chiesto perche' mai i magistrati prendano così gravi abbagli nell’affidare la consulenza sul calcestruzzo a tecnici che ignorano la tecnologia del calcestruzzo, mentre mai affiderebbe ad un chirurgo plastico la consulenza per un problema di frattura nelle gambe, sapendo molto bene distinguere le competenze di un medico specializzato in ortopedia da quelle di un chirurgo plastico. Nel settore dell’ingegneria civile, invece, avvengono spesso confusioni inspiegabili da parte degli stessi magistrati: essi infatti non riescono a distinguere le competenze di un tecnologo del calcestruzzo da quelle di uno strutturista. E così il CTU strutturista-tuttologo pontifica sul calcestruzzo arrivando ad affermare che dalla rottura di una “carota” si può arrivare a determinare la resistenza caratteristica del calcestruzzo fornito da un preconfezionatore. Oppure, sempre lo stesso strutturista-tuttologo non distingue le competenze e le responsabilità di chi fornisce il calcestruzzo con un’autobetoniera sul cantiere da quelle dell’impresa che questo materiale deve gettare, costipare e stagionare: ho letto una relazione tecnica di uno strutturista-tuttologo nella quale si arriva ad incolpare il fornitore di calcestruzzo preconfezionato per i vespai presenti in pali di fondazione mal gettati e mal costipati dall’impresa.

In genere i consulenti-tecnici-tuttologi, oltre che ad occuparsi di “tutto”, sono caratterizzati dalla loro difficoltà a farsi capire perche', come faceva l’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria, parlano il difficile linguaggio tecnico che li mette al riparo dalle eventuali domande dei magistrati che debbono così fidarsi ciecamente di loro.

Mario Collepardi
Fonte: enco-journal







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