DISSESTO IDROGEOLOGICO: PRESENTATO IL PIANO FINANZIARIO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO DA FRANE E ALLUVIONI.
Data: 15/05/2017
Argomento: Infrastrutture


Lo scorso 10 maggio a palazzo Chigi, è stato presentato il piano nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico da frane ed alluvioni.

Tutti i dati sono contenuti nelle 608 pagine del volume edito da Invitalia che verrà diffuso con prefazione del presidente del consiglio Paolo Gentiloni e gli interventi dei ministri Galletti, Delrio, De Vincenti, del capo della protezione civile Fabrizio Curcio e di D’Angelis e Grassi.

Il libro contiene, regione per regione, l’elenco delle opere, il loro costo e lo stato di avanzamento dei progetti e dei cantieri.

E’ il risultato dei primi tre anni di lavoro della Struttura di missione per il contrasto al dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, voluta dal Governo Renzi e confermata dal Governo Gentiloni.

l fabbisogno complessivo delle opere è un lungo elenco di 11.108 cantieri di cui 1340 con lavori in corso, per un fabbisogno finanziario complessivo di circa 29 miliardi di euro di cui 12.9 già programmati tra fondi europei, nazionali e regionali.

La struttura di missione ha svolto una azione di recupero dei fondi stanziati contro il dissesto idrogeologico e non spesi negli anni 2000-2014, si tratta di un "tesoretto" da 2.2 miliardi oggi trasformati quasi tutti in cantieri.

La scelta vincente è stata nel lavoro di squadra a tutti i livelli istituzionali che va ben oltre le appartenenze politiche che ha creato le condizioni per una grande opera pubblica nazionale collettiva.

Nella nomina dei 20 presidenti di Regione come Commissari straordinari del Governo per il contrasto al dissesto.

Nell’unificazione in un unico luogo, la Banca Dati Unitaria dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, dei 14 monitoraggi preesistenti e con gli stati di avanzamento dei progetti sulla piattaforma Rendis dell’Ispra.

La lotta quotidiana per la semplificazione della burocrazia e dei ricorsi che bloccavano l’apertura dei cantieri fino alla “norma Bisagno” del decreto Sblocca Italia.

(Fonte: italiasicura.governo.it)







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