CNA: SI CHIAMA SBLOCCA CANTIERI. SI LEGGE ACCANIMENTO CONTRO LE PICCOLE IMPRESE
Data: 19/05/2019
Argomento: Nuovo Codice Appalti


Articolo della CNA in cui affermano: “Siamo molto delusi. Dal Decreto Sblocca-cantieri ci aspettavamo maggiore attenzione alle piccole imprese, che continuano a provare difficoltà nell’accedere al mercato degli appalti pubblici.

fonte: cna.it

“Siamo molto delusi. Dal Decreto Sblocca-cantieri ci aspettavamo maggiore attenzione alle piccole imprese, che continuano a provare difficoltà nell’accedere al mercato degli appalti pubblici. Nulla di tutto questo. Al Codice degli appalti sono state addirittura introdotte modifiche peggiorative rispetto a quelle inserite nell’ultima Legge di Bilancio”. Per la CNA questo provvedimento non è in grado di imprimere la svolta attesa in un settore, le costruzioni, da sempre trainante dell’intera economia, ma che nell’ultimo decennio ha sofferto una crisi davvero pesante.

In particolare continuano a mancare interventi che possano favorire la suddivisione in lotti dei maxi-appalti e la valorizzazione delle imprese del territorio. Il legislatore ha manifestato, inoltre, un atteggiamento schizofrenico, che ha disorientato tutti gli operatori. E’ il caso della riscrittura, per la quarta volta, dell’art. 36 del Codice appalti, relativo ai contratti sotto soglia, che nell’ultima (per ora) versione ha anche eliminato il provvedimento adottato con la legge di Bilancio 2019, che aveva innalzato a 150mila euro la soglia per l’affidamento diretto, salutato con grande favore dalle piccole imprese.

Occorre focalizzare l’attenzione sulla suddivisione in lotti: troppi affidamenti, infatti, continuano ad avvenire attraverso maxi gare con lotti di importo talmente elevato da escludere di fatto gli artigiani e le piccole imprese. Per la CNA vanno individuati anche strumenti per favorire la partecipazione di artigiani e piccole imprese locali al mercato degli appalti pubblici, garantendo quella vicinanza tra fornitore e Pubblica amministrazione che agevola gli interventi di manutenzione e assistenza, accelerando la realizzazione di lavori e la fornitura di servizi.

C’è poi la questione dell’aumento del limite di utilizzo del subappalto al 50%. Una decisione che potrebbe premiare le imprese non sufficientemente organizzate, a discapito di quelle in grado di realizzare in proprio le opere commissionate e che non trasferiscono sulle imprese più piccole responsabilità e oneri di cui dovrebbe farsi carico l’aggiudicatario.

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