GLI ASSEGNI FAMILIARI previsti dalla Finanziaria 2007
Data: 16/04/2007
Argomento: Personale dipendente


Saranno erogati dall’Inps e calcolati sulla base del reddito e del numero di figli a carico. Si parte da un minimo di 1650 euro fino ad un massimo di 4500 euro.

di Sara Capraro

Roma – La politica economica del Governo Prodi ha introdotto sostanziali cambiamenti di rotta rispetto al precedente esecutivo, trasformando in detrazione fiscali quasi tutti gli interventi statali a favore dei cittadini. La celebrazione di questo netto cambio di rotta è testimoniato dalle norme contenute nella contestata legge di Bilancio 2007 (la finanziaria, ndr.). Per quanto riguarda la famiglia, la Finanziaria prevede un regime “misto” composto da: una erogazione di assegni familiari, che variano in base al reddito del nucleo familiare; e dalla possibilità di ottenere ulteriori detrazioni fiscali.

Il precedente governo, aveva introdotto, forse per attuare una qualche politica sulla scarsa natalità nel nostro Paese, l’erogazione di un Bonus bebè, ora, invece, il governo Prodi promette di più, come pubblicizzato nel manifesto elettorale, lanciando la soluzione degli assegni familiari.

Questi, erogati dall’Inps, sono stati ideati allo scopo di aiutare i nuclei familiari dei lavoratori a basso reddito. L’ammontare dell’assegno varia a seconda del numero dei componenti del nucleo e del reddito complessivo, conseguito dal 1 luglio di ogni anno, al 30 giugno dell’anno successivo.

L’assegno è rivolto alle famiglie dei lavoratori dipendenti, dei pensionati da lavoro dipendente e dei parasubordinati; è dedicato, inoltre, ai lavoratori autonomi, ai pensionati da lavoro autonomo, ai coltivatori diretti, ai mezzadri ed ai coloni; a beneficiarne saranno anche i nuclei familiari numerosi, con almeno tre figli minori.

Questi assegni, diminuiscono in modo scalare in proporzione ai redditi familiari, al numero e all’età dei figli. Ad esempio, per tutti i redditi fino a 12.499 euro gli importi previsti sono così distribuiti:

- Famiglie con un solo figlio: 1.650 euro l’anno. Le variazioni iniziano dai redditi superiori a 12.500 euro, per i quali l’importo diminuisce di 9,3 euro per ogni 100 euro di maggior reddito familiare e fino a 25.799. Dai 25.800 decresce di 1,2 euro per ogni 100 euro di maggior reddito fino ad azzerarsi per i redditi di 61.000 l’anno (il tetto di accesso massimo prima era 41.960 euro di reddito familiare).


-
Famiglie con due figli: 3.100 euro l’anno. Dai 12.500 euro l’importo decresce di 13 euro per ogni 100 euro di reddito familiare in più fino a 29.999. Dai 30.000 l’importo diminuisce di 2,3 euro fino a zero per redditi familiari superiori a 66.500 euro (il limite prima era di 47.815 euro).


-
Famiglie con tre Figli: 4.500 euro l’anno. L’assegno diminuisce dai 12.500 euro, diminuendo di 11,5 euro per ogni 100 euro reddito familiare in più, fino a 34.999 euro. Dai 35.000 euro l’importo decresce di 4,4 euro per ogni 100 euro di reddito familiare in più fino ad azzerarsi per redditi superiori a 78.700 euro (il limite prima era 50.817 euro).


Non sono previste distinzioni sul tipo di composizione familiare: gli importi e il diritto di accesso sono gli stessi per i nuclei familiari composti sia da entrambi i genitori, sia da uno solo, ad eccezione dei nuclei familiari composti da un solo genitore e tre figli, per i quali è previsto un assegno di 800 euro, per i redditi fino a 14.499, che a partire dai 14.500 decresce di 8,6 euro per ogni 100 euro di reddito familiare in più.

Altri tipi di forme di sostegno sono poi quelle relative alle detrazioni, ossia le possibili riduzioni calcolate in base ai componenti del nucleo familiare a carico del capo famiglie per i lavoratori dipendenti e parasubordinati. Uguali per tutti, sono anch’esse modulate in funzione del reddito e prevedono l’importante novità di renderne possibile il beneficio anche ai figli a carico dei lavoratori autonomi.

fonte: previewonline.info







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