IN TOSCANA LA MAFIA C'È E gli appalti fanno gola
Data: 23/04/2007
Argomento: Cronaca


L'allarme Dopo l'apertura dell'inchiesta sui presunti appalti truccati a Campi, cresce l'attenzione verso i fenomeni di infiltrazione mafiosa in Toscana, territorio non esente da pericoli.

N'drangheta È in particolare la n'drangheta calabrese l'organizzazione mafiosa su cui accende i riflettori la Fondazione Caponnetto, durante un incontro ieri a Firenze.

"Da alcuni documenti di cui sono venuta in possesso, essendo nella commissione Antimafia, siamo abbondantemente sicuri della presenza della n'drangheta in Toscana", spiega Maria Grazia Laganà, deputata Ds e vedova del politico calabrese Francesco Fortugno, ucciso a Locri nell'ottobre del 2005.

Non ci sono oasi felici "Alcune regioni del centronord del nostro Paese - ha aggiunto Laganà - vengono considerate come oasi felici e senza problemi ed è qui che bisogna stare particolarmente attenti perche' la mafia, dove non immagina di aver controlli, ha interessi economici molto forti, e quindi ha possibilità di portare a compimento infiltrazioni".

Che fare in Toscana All'incontro hanno partecipato tra gli altri anche Giuseppe Lumia, vice presidente della commissione parlamentare antimafia, i presidenti della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri e Elisabetta Baldi Caponetto e il segretario della Cgil Toscana Luciano Silvestri. Per contrastare la manipolazione delle gare d'appalto, Lumia ha proposto la riduzione delle "stazioni appaltanti" per "evitare accordi sottobanco spesso intermediati dalla mafia".

Silvestri ha giudicato positivamente la legge regionale sugli appalti, così come Salvatore Calleri che ha aggiunto: "La Toscana non è terra di mafia, ma la mafia c'è. La vicenda di Campi Bisenzio è emblematica, ma chi pensa che sia solo lì sbaglia".

Appaltopoli Proprio in relazione all'inchiesta sul cartello di imprese che avrebbero truccato gli appalti a Campi, arrivano le prime ammissioni davanti ai magistrati.

"Se l'ex tecnico del Comune, Marco Cherubini, ha fatto ammissioni non sono sul conto dei fratelli Margheri", specifica il legale dei due imprenditori Giovani Flora. Da Paolo Targetti arriva inoltre una rassicurazione sulla volontà di non abbandonare Firenze, anche se resta la preoccupazione per il blocco dei cantieri. Ansa

fonte: city.corriere.it





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