ECONOMIA: dall'europa 3 miliardi di euro per lo sviluppo della sanita' del mezzogiorno.
Data: 30/04/2007
Argomento: Finanziamenti


Comunicato stampa del Ministero delle Attività produttive del 17/04/07: Dall'Europa 3 miliardi di euro per lo sviluppo della sanità del Mezzogiorno. Bersani e Turco firmano il protocollo d'intesa con 8 regioni del sud per l'utilizzo dei fondi strutturali europei per superare il gap Nord/Sud Lo sviluppo dei servizi sanitari del Mezzogiorno entra a far parte per la prima volta degli obiettivi del "Quadro strategico nazionale 2007-2013" finanziato da fondi europei.



La tutela della salute diventa così fattore di promozione più generale del sistema economico e delle infrastrutture del meridione. In tutto circa 3 miliardi di euro che le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia potranno riservare al miglioramento della propria rete di assistenza sanitaria in aggiunta alle risorse ordinarie del Ssn (in tutto ulteriori 2,5 miliardi di euro nel triennio 2007/2009, tra fondi per l'attuazione del Piano sanitario nazionale nel sud e per il programma di edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico previsti dalla finanziaria 2007).

A individuare tempi, modalità e obiettivi del piano è un apposito Memorandum che fa parte del Protocollo d'intesa siglato oggi dai Ministri dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani e della Salute Livia Turco e dai Presidenti delle otto regioni meridionali e insulari, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo, Filippo Bubbico. Al momento sono 6 gli indirizzi operativi di riferimento cui le Regioni si atterranno per la definizione dei progetti:
 
1. intensificazione, complementare agli interventi ordinari, dell'investimento tecnologico e dell'innovazione dei modelli di servizio, mediante "Piani di Salute" e soluzioni specifiche, quali le "Case per la salute" e gli Ospedali di comunità, per favorire l'integrazione tra assistenza sanitaria e sociale e tra assistenza ospedaliera e territoriale;

2. accelerazione del livello di informatizzazione dei servizi sanitari regionali funzionali al miglioramento dell'accessibilità e della fruizione territoriale dei servizi, in coerenza con i piani di egovernment;

3. ottimizzazione dell'accesso alle prestazioni e l'utilizzo della diagnostica (p.e. centri di prenotazione CUP regionali e interregionali, teleconsulto, telerefertazione, teleradiologia, collegamenti radiosatellitari per la rete dell'emergenza-urgenza, teleticketing, etc.), finalizzati al miglioramento di accessibilità e tempestività dei servizi (riduzione delle liste d'attesa) e alla riduzione dei costi (meno esami ripetuti) e dei disagi dei cittadini (minore mobilità per cicli diagnostici e terapeutici);

4. attivazione di centri di riferimento interregionali, per l'accumulazione e la diffusione della conoscenza (knowledge management) delle migliori buone pratiche dimostrative e trasferibili per l'innovazione e il rafforzamento dei fattori di efficacia ed efficienza nei livelli di assistenza delle regioni meridionali, con particolare riferimento alle pratiche afferenti a prevenzione, assistenza domiciliare, terapie oncologiche e cure palliative, cure primarie, medicina pediatrica, chirurgia di alta specialità, etc.;

5. sviluppo di progetti di cooperazione e partenariato pluriennale tra centri di riferimento interregionali e regionali meridionali e centri d'eccellenza del Centro-Nord ed esteri per il trasferimento di buone pratiche tra regioni ed Università, mettendo in rete le esperienze di eccellenza di aziende e istituti, attraverso la realizzazione di "piattaforme" avanzate in collegamento con adeguate dotazioni tecnologiche e strutturali in tutti i punti della rete e l'ampio utilizzo delle potenzialità degli strumenti della società dell'informazione; a titolo esemplificativo, in sede di progettazione di fattibilità clinica ed organizzativa si potranno considerare le seguenti aree di intervento di alta specialità e patologie emergenti: · · · · · · · · · · · medicina e chirurgia pediatrica; terapie intensive neonatali e pediatriche; rete oncologica, radioterapia, radioterapia elettiva (p.e. radioterapia con raggi gamma), cure palliative; cardiologia e cardiochirurgia; neuroscienze (neurologia, neurochirurgia, neurogenetica, neuropsichiatria); trapianti d'organo e tessuti; grandi ustioni; grandi traumi, con particolare riferimento alle unità spinali; alta specialità riabilitativa ospedaliera (centri risveglio, attività cod.75); malattie e disfunzioni endocrino-metaboliche (grandi obesità, etc.); ricerca ed applicazione delle cellule staminali ed individuazione delle banche interregionali per la conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale;

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centri per il controllo e la prevenzione delle malattie non trasmissibili (p.e. malattie cardiovascolari, disturbi neuropsichiatrici, tumori, malattie digestive, malattie respiratorie, malattie degli organi di senso, malattie muscolo-scheletrice, diabete mellito, etc.); disturbi comportamentali alimentari e neuropsichiatrici dell'età pediatrica ed adolescenziale; malattie della terza età con particolare riferimento a quelle maggiormente invalidanti (Alzheimer); rete dei centri antiveleni; rete per diagnosi e cura delle malattie rare. 6. altri investimenti in strutture di eccellenza, anche ospedaliere, di valenza interregionale suscettibili di migliorare la disponibilità e la qualità delle prestazioni sotto il profilo tecnico- sanitario e del comfort e che possano posizionarsi come riferimenti interregionali per la qualità dei servizi offerti, per l'intercettazione della domanda di prestazioni sanitarie in mobilità e per l'innovazione introdotta nel contenuto scientifico-tecnologico delle prestazioni e nell'efficienza energetica.

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"Con questo programma - sottolinea il Memorandum allegato all'intesa - mediante una visione condivisa delle potenzialità dirette ed indirette della convergenza strutturale dei servizi sanitari regionali del Mezzogiorno, si prospetta la possibilità concreta di trasformare un ritardo storico in una straordinaria opportunità di innovazione nell'assistenza sanitaria e di sviluppo economico e sociale, attraverso la realizzazione di un insieme coordinato di interventi che, agendo selettivamente sulla scala dei livelli istituzionali con azioni ed impegni ispirati ai principi del partenariato e della sussidiarietà, configurano un obiettivo ambiziosamente superiore al mero rendimento dei singoli investimenti ed uno scenario che, oltre il superamento dei divari rispetto al centro-nord del Paese, può fare del Mezzogiorno una piattaforma per la sperimentazione di un approccio nuovo della promozione di salute, cittadinanza sociale e sviluppo economico".
 
Roma,17 aprile 2007







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