GRIGOLIN: UN PREMIO EUROPEO PER LO SVILUPPO SOCIALE ED AMBIENTALE
Data: 03/05/2007
Argomento: Ecologia e Ambiente


Un riconoscimento europeo per lo sviluppo sostenibile, che implica anche aspetti di collaborazione con la comunità locale, è quello che si appresta a ricevere Ariec, una società del Gruppo Grigolin, il prossimo 2 maggio a Bruxelles davanti a una giuria indipendente composta da rappresentanti del WWF Austria, della prestigiosa rivista “Le Monde”, dell’Istituto di Ricerca delle Costruzioni e di una Università tedesca.



Il premio, denominato “UEPG Sustainable Development Awards 2007” è indetto ogni due anni da UEPG, l’Unione Europea dei Produttori di Inerti, ed è dedicato alle imprese che hanno  saputo integrare nella loro attività, per uno sviluppo sostenibile, l’aspetto sociale ed ambientale, portando a termine un recupero esemplare e andando ben oltre gli obblighi imposti dalle normative.

La motivazione del riconoscimento al Gruppo Grigolin ha radici lontane che risalgono alla prima Guerra Mondiale.

Nei pressi della città di Spilimbergo (PN) era attiva una polveriera dove veniva effettuata l’attività di recupero ed inertizzazione di munizioni ed ordigni bellici (comprese bombe all’iprite e fosgene e ad altri gas letali), residuati della prima e seconda guerra mondiale.
A causa delle esplosioni avvenute nell’anno 1979 che provocarono diversi morti e feriti, l’area fu disseminata di ordigni di varia natura. Per quasi 20 anni la bonifica non fu realizzata data la complessità di tale intervento.

Dopo lunga empasse, il Gruppo Grigolin si propose di risanare l’intera area, con il recupero di circa un milione di ordigni di vario calibro, richiedendo in cambio l’autorizzazione a coltivare ad attività di cava il sito, una volta bonificato.

La proposta fu accettata di buon grado dall’intera popolazione e dall’Amministrazione comunale. Facendo seguito ad un capitolato redatto all’Ente Militare che ha visto la partecipazione delle Autorità Civili e Militari, tra cui il Comune di Spilimbergo, la Prefettura di Pordenone, la Regione Friuli V.G. e l’Avvocatura dello Stato, è stato dato il via ai lavori di bonifica che si sono conclusi dopo un periodo di oltre 6 mesi.

L’attività di cava fu così vista come mezzo per risolvere una grave situazione di paura e di insicurezza collettiva. Per una volta tanto un progetto industriale che ha riguardato l’attività di cava, anziche' creare ostilità presso la popolazione locale, si è dimostrato la soluzione di un problema irrisolto da troppo tempo. È stato così possibile, una volta ultimata l’attività estrattiva, riconsegnare ai cittadini un’area senza più pericoli e ripristinata in modo tale da renderla perfettamente in armonia con il paesaggio ed il territorio circostante.

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