''COSĖ HO VINTO LA MAFIA'' Gare d'appalto davanti ai carabinieri.
Data: 18/06/2007
Argomento: Cronaca


Parla il sindaco "comunista-liberal-rivoluzionario" appassionato di Zapatero. Eletto con il 65% dei voti nel comune del Nisseno. Crocetta: "Così ho vinto la mafia" Gare d'appalto davanti ai carabinieri. E revoche degli incarichi per i sospetti. "Ho ripristinato le regole base del mercato". Il modello Gela copiato in altre città italiane.

GELA - Il suo biglietto da visita, nel 2003 quando fu nominato sindaco per la prima volta, fu il seguente: le gare d'appalto da quel momento in avanti non sarebbero più avvenute nel segreto di qualche stanza comunale ma davanti a carabinieri e polizia. In divisa.

Cinque anni dopo l'infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici nel comune di Gela - territorio altrimenti infestato dalle cosche - è quasi inesistente.

In compenso, quel sindaco "sfrontato" e "incosciente" è stato rieletto ieri con una percentuale quasi bulgara: il 64,8% dei voti. Una assoluta anomalia nel panorama siciliano. Per vari motivi: Rosario Crocetta è comunista (Pdci), ha fatto dell'antimafia la sua bussola di vita, è dichiaratamente gay.

Non solo: è nato a Gela 56 anni fa, è profondamente siciliano e sa coniugare un'ottima cultura - parla anche l'arabo oltre all'inglese e francese - ad uno spirito squisitamente popolare.

Storia di un piccolo miracolo siciliano. "E' la vittoria della legalità e la legalità è sviluppo" dice sorridendo. La sua vittoria fa tirare un sospiro di sollievo all'Unione in un panorama assai gramo per il centrosinistra.

"La Sicilia ci ha mandato un segnale serio" dice la senatarice Manuela Palermi, capogruppo del pdci al Senato, che può vantarsi del "suo" Crocetta, "la prova che se si fanno politiche di sinistra il consenso c'è".

L'onorevole Franco Grillini, leader dell'Arcigay, è stato il primo ieri a mandargli un messaggio via sms: "Hai vinto anche per tutti noi. Grazie a nome di tutti".

"La vittoria di Crocetta - aggiunge Grillini - è un messaggio di valore nazionale: significa che la lotta alla mafia, se fatta seriamente, ottiene il consenso popolare e vince".

E dire che la mafia nel 2003 aveva assoldato un killer lituano per eliminare "quel comunista finocchio" (così in alcune intercettazioni). E che Crocetta, all'epoca, riuscì a vincere solo dopo l'intervento del Tar che certificò brogli e falsificazioni.

Da stamani ha consumato tre telefoni a furia di parlare e ringraziare. Tra una telefonata e l'altra riesce a spiegare il segreto del suo successo. "Ho fatto un'antimafia non di parole". E cioè? "I modelli delle gare d'appalto del comune di Gela cominciano ad essere prese ad esempio in tutta Italia. Pretendo dalle ditte informazioni e certificati preventivi; revoco gli appalti appena c'è anche solo un vago sospetto di mafiosità; le buste delle gare d'appalto vengono aperte davanti alle forze dell'ordine".

Si definisce un "liberal-rivoluzionario" e il suo modello è Zapatero, "lo scriva per favore". Ma torniamo alla lotta alla mafia. "Io dico sempre - aggiunge Crocetta - che la mafia mi deve denunciare per mobbing: ho licenziato la moglie del boss che lavorava qui in Comune; ho licenziato anche qualcun altro - non pochi direi - perchè vicinini, posso usare questa espressione? Ho cacciato, dopo averlo denunciato, uno che all'inizio, nel 2003, aveva provato a denunciarmi ".

Dice senza timore di smentita di "aver liberato le imprese dalla mafia pur realizzando una straordinaria stagione di opere pubbliche, quindi ho fatto lavorare tutti ma bene". Afferma di aver realizzato "progetti di lavoro per i più deboli e per i più giovani". E di aver fatto diventare Gela "moderna": "Conta ottantamila abitanti, è la città siciliana col minor numero di emigrati e il più alto tasso di crescita economico". Nelle relazioni dell'Antimafia Gela è ancora indicata come base di cosche e boss che però sono costrette a lavorare altrove.

"Per combattere la mafia - aggiunge Crocetta - è fondamentale il consenso popolare. Io l'ho avuto perchè credo di aver saputo essere me stesso, comunista e clericale, senza per questo spaventare i moderati". Ultima domanda, forse scontata: non ha paura così antimafioso in una città così mafiosa? "Io dico sempre di no, che non ho paura perchè ho una fede straordinaria.

Che però non basta. E allora vivo sotto scorta". Livello di potezione al massimo. Significa vita blindata.

di CLAUDIA FUSANI

fonte: http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/elezioni-amministrative/crocetta-rosario/crocetta-rosario.html







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