PREZZIARI: REGIONI IN RITARDO NELL'AGGIORNAMENTO ANNUALE.
Data: 10/07/2007
Argomento: Lavori Pubblici


Procede al ralenti, nelle Regioni, l`aggiornamento annuale dei prezzari delle opere pubbliche. Nonostante un netto miglioramento rispetto al passato, quando i tariffari venivano rinnovati anche a distanza di anni, le Autonomie faticano a sostenere il ritmo delle revisioni.

Soltanto un`amministrazione su due e` in regola con la scadenza fissata nel Testo unico Appalti che, all`articolo 133, comma 8, impone alle stazioni appaltanti la revisione annuale dei listini e stabilisce come termine di validita` il 31 dicembre, con proroga fino al 30 giugno dell`anno successivo. In caso di inadempienza, tocca ai Provveditorati delle Opere pubbliche mettere mano ai prezzari: anche in questo caso pero` la regola resta spesso sulla carta.

ĞLa norma non e` rispettata perche` e` lontana dalla realta` - spiega Luigi Grosso, consulente per enti e amministrazioni pubbliche sulla rilevazione dei prezzi -. Elaborare un listino completo comporta uno sforzo notevole da parte delle Regioni, sia in termini di impegno che in termini di costi. In molti casi, inoltre, gli appalti vengono aggiudicati con notevoli ribassi e alcune amministrazioni ritengono inutile aumentare costi che non hanno riscontro nei fattiğ. Inoltre i tariffari regionali sono a oggi solo strumenti di riferimento senza obblighi precisi, salvo in alcune Regioni dove sono state approvate leggi che definiscono ambiti di applicazione e tempi di aggiornamento. ĞLe disposizioni contenute nel Codice sono pertanto discutibili - dice Silvia Risso, coordinatrice del Gruppo di lavoro interregionale di Itaca sui prezziari e capitolati -. Non e` possibile far decadere uno strumento che ha un semplice valore di riferimento. E` ovvio che la norma venga disattesağ.

Non stupisce, dunque, il risultato. Appena nove Regioni e Province autonome, sparse a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale, hanno tagliato il traguardo dell`edizione 2007: a queste si deve aggiungere l`Emilia Romagna, dove non esiste un tariffario unico regionale, ma solo listini di settore, rivisti di recente dalla Giunta. Alcune amministrazioni si preparano pero` a varare l`aggiornamento dei tariffari a breve: fra tutte la Sardegna che non rinnova il listino dal 1996.

Nonostante i tempi lunghi di composizione, va riconosciuto il notevole lavoro affrontato da molte amministrazioni che, edizione dopo edizione, cercano di realizzare prezzari sempre piu` completi, vero punto di riferimento a servizio delle stazioni appaltanti e dei progettisti. Fra le novita` nelle ultime edizioni, spiccano capitoli dedicati ai costi della sicurezza o alla bioedilizia, analisi dei prezzi sempre piu` dettagliate e anche il tentativo, compiuto dalla Calabria, di tipizzare i costi di realizzazione di opere pubbliche standard a supporto di una corretta programmazione degli interventi. Per facilitare lo scambio di esperienze, il gruppo interregionale Itaca ha avviato inoltre un progetto di lavoro che permette alle amministrazioni di condividere sul web i dati e punta a realizzare un modello di prezzario tipo.

Maria Chiara Voci

Il Sole 24 Ore - 09/07/2007






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