IMPIANTI FOTOVOLTAICI. in progetto la centrale piu' grande del mondo per abbassare i costi di produzione.
Data: 11/07/2007
Argomento: Risparmio Energetico


OGGI, installare da zero un sistema fotovoltaico costa tra i venti e i cinquantamila dollari per alimentare un tipico impianto da circa cinquecento metri quadrati in grado di fornire energia a una famiglia di quattro persone. Un sistema del genere puo' durare almeno vent'anni, ma spesso due terzi di quel lasso di tempo rischiano di andarsene nel tentativo di implementare il tutto.

La maggior parte dei costi deriva dall'hardware, in particolare dai pannelli solari stessi e poi da un dispositivo denominato "inverter" che trasforma l'energia in corrente alternata (AC) utilizzabile per usi domestici.

La Citizenre intende diminuire tali voci di spesa costruendosi un proprio impianto di produzione. "Sara' la centrale fotovoltaica piu' grande del mondo, estesa su oltre 180 mila chilometri di superficie e con oltre 1600 operai", spiega Rob Styler, vicepresidente esecutivo del settore marketing dell'azienda. "Producendo direttamente sia i pannelli che gli impianti, ridurremo i costi all'osso".

Una volta pronti per iniziare a installare gli impianti - il che probabilmente avverra' dopo settembre 2007, stando a quanto dichiarato dai portavoce dell'azienda - sara' possibile prenotare le apparecchiature versando una cauzione di 500 dollari per un sistema da cinque kilowatt, integrabile con cento dollari per ogni kilowatt aggiuntivo. Per la fornitura dell'energia si stabilisce un prezzo fisso sulla base degli standard di mercato, bloccato con contratto da cinque o venticinque anni. Chi consuma paga tutta l'energia generata, anche quella che non utilizza, ma l'azienda ottimizza il sistema in modo da adattarlo ai fabbisogni e consumi dell'abitazione specifica. A fine contratto, il cliente puo' decidere di acquistare l'hardware, oppure no.

Straordinario, no? Ma i detrattori ci trovano molto da obiettare. Parecchie critiche riguardano la strategia di marketing multilivello portata avanti dall'azienda. Finora, l'elenco degli agenti di commercio della Citizenre ammonta a circa settecento persone, piu' o meno una ogni dieci clienti, il che pare un'esagerazione. a guidare questo esercito di rappresentanti e' il quarantaduenne Styler, un veterano del marketing multilivello e personaggio originale di per se'.

Nel 1997, ha lasciato l'Equinox, nota azienda del Sud California dalla struttura rigidamente piramidale, tre anni prima che la Federal Trade Commission la facesse chiudere (ha anche scritto un libro su quell'esperienza). Recentemente, e' stato coinvolto in un'altra operazione di marketing multilivello per la vendita di cerotti che promettevano salute e vigore grazie ai miracoli della nanotecnologia.

Secondo Styler la Citizenre non ha niente a che fare con l'Equinox, e non ha una struttura piramidale. Tanto per cominciare, ne' ai clienti ne' agli agenti di commercio e' chiesto di spendere un centesimo. "Quello che ci distingue dalla aziende che fanno marketing multilivello e' proprio il fatto che noi non chiediamo soldi", spiega. ""La verita' e' che ci sono molte societa' che se ne approfittano; noi non siamo una di quelle". E cita la telefonia mobile, la Tv satellitare e gli allarmi per le abitazioni come esempi di settori che sono stati completamente rivoluzionati dall'influsso del marketing di massa e dallo schema del pagamento mensile.

Il marketing multilivello, peraltro, ha creato non pochi problemi all'azienda in fase di startup. Dall'inzio del programma pilota, a settembre, alcuni rappresentanti fuori controllo sono stati colti a millantare credito promettendo ad altri papabili agenti di commercio che se avessero aderito alla rete sarebbero diventati milionari. Altri hanno fatto riferimento, mentendo, ad accordi con il Sierra Club e con Greenpeace, o sono venuti a patti con i gestori locali. Alcuni hanno dimostrato di non essere in grado di rispondere a domande basilari riguardo al contratto che ci si aspetta i consumatori accettino di firmare. Uno e' indagato per frode con riferimento a un'altra operazione di marketing multilivello precedente al suo ingresso in azienda. "In questo si sono dimostrati incredibilmente laschi, e hanno lasciato che gli agenti di commercio potessero dire e fare cose suscettibili di innescare problemi legali e di sicurezza", commenta l'ex rappresentante Richard George, che ha rassegnato le dimissioni all'inizio del mese scorso proprio a motivo di tali preoccupazioni.

© Wired Magazine

fonte: enel.it







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