Il Consiglio dei Ministri del 7 settembre scorso ha approvato un decreto legislativo che modifica e aggiorna la legge fallimentare (regio decreto n. 267 del 1942), in particolare in materia di fallimento, concordato preventivo e liquidazione coatta amministrativa.
Questi i punti piu' significativi della riforma:
- ridefinita l'area della fallibilita';
- razionalizzazione dei riti fallimentari;
- la sentenza di fallimento sara' reclamabile e non piu' appellabile;
- chiariti i compiti degli organi fallimentari;
- attenuato il regime di responsabilita' del comitato dei creditori;
- anche nel concordato preventivo si consente il pagamento in percentuale
dei crediti privilegiati;
- definite le maggioranze per l'approvazione dei concordati;
- l'esdebitazione viene estesa anche ai vecchi fallimenti, benche' chiusi;
- il fallito potra' iscriversi con una nuova attivita' nel registro delle
imprese;
- si estende l'applicazione della transazione fiscale agli accordi di
ristrutturazione dei debiti.
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