I vertici nazionali dell'Arma hanno istituito un nuovo gruppo di lavoro specializzato in questo genere di problematica e hanno anche individuato il capoluogo lariano come centro di riferimento per tutto il Nord Italia.
Parte da Como la nuova battaglia
dei carabinieri contro il lavoro nero, la manodopera clandestina, gli appalti
irregolari.
I vertici nazionali dell'Arma hanno istituito un nuovo gruppo di lavoro
specializzato in questo genere di problematica e hanno anche individuato il
capoluogo lariano come centro di riferimento per tutto il Nord Italia.
Il nuovo nucleo - denominato 'Gruppo di Tutela del Lavoro' - parlera'
doppiamente comasco.
Non soltanto la sede del gruppo e' stata individuata nel capoluogo lariano,
esattamente nella caserma Venini (l'ex distretto militare), ma pure il comando
sara' affidato a un comasco, seppure d'adozione. Il comando generale dell'Arma
dei carabinieri ha infatti deciso di assegnare la responsabilita' del gruppo
al colonnello Filippo Scibelli, in servizio sul Lario dal 1997 e da cinque
anni alla guida del reparto operativo di via Borgovico.
Incarico, quest'ultimo, che l'alto ufficiale dell' Arma ha ovviamente dovuto
lasciare per assumere il nuovo ruolo.
«Il gruppo che andiamo a costituire si occupera' di coordinare i nuclei
carabinieri degli uffici del lavoro di tutto il Nord Italia, compresa l'Emilia
Romagna - ha sottolineato ieri Scibelli incontrando la stampa al secondo piano
del comando provinciale - Le attivita' dovrebbero partire con una decina di
militari che partiranno subito con l'attivita' ispettiva. Ci occuperemo, in
particolare, della lotta al lavoro sommerso, agli appalti irregolari, ai
cantieri abusivi, all'ingresso in Italia di clandestini che lavorano poi nel
nostro Paese».
Scibelli ha mostrato di gradire il ruolo che gli e' stato affidato. «È un
incarico importante - ha detto - che assumo, se mi e' possibile dirlo, con
orgoglio, anche se naturalmente dopo dieci anni provo altrettanta tristezza
nel lasciare i collaboratori validi e preparati con i quali ho condiviso
momenti estremamente difficili ma anche sfide esaltanti, sfide peraltro che
abbiamo sempre vinto».
La centrale operativa del 'Gruppo di Tutela del Lavoro' sara' insediata come
detto nella caserma Venini, fino a pochi anni fa sede del distretto militare
di Como. Il nuovo comando iniziera' a lavorare all'inizio del mese di ottobre.
Nella stessa sede del neonato gruppo, entro la fine del 2008, dovrebbe poi
trasferirsi anche il comando provinciale dei carabinieri di Como.
A margine della presentazione del 'Gruppo di Tutela del Lavoro', sempre ieri
mattina, lo stesso colonnello Scibelli ha avuto modo di dare le consegne 'in
pubblico' al suo successore alla guida del reparto operativo, il maggiore
Massimiliano Rocco. L'ufficiale, originario di Napoli (curiosa coincidenza,
visto che anche Scibelli viene dal capoluogo campano), ha 35 anni e, dopo
un'esperienza in Sicilia, negli ultimi tre anni e' stato in servizio a Mestre
(Venezia).
Per Scibelli e' stata un'occasione per ripercorrere i dieci anni di attivita'
sul Lario. «Ricordo un servizio allo stadio per una partita del Como - ha
detto - La squadra ospite era il Napoli e in quell'occasione non erano mancati
gli scontri tra le tifoserie. Lavorare in quella occasione ha avuto un sapore
molto particolare perche' Napoli e' la mia citta'».
«La prima, vera prova del fuoco, pero', e' stato il tragico omicidio di don
Renzo Beretta, il parroco di Ponte Chiasso ucciso nel gennaio del 1999 - ha
aggiunto il colonnello - Le indagini sono scattate immediatamente e in poche
ore il responsabile, un extracomunitario, e' stato individuato e fermato. Una
prima sfida importante vinta dalle forze dell'ordine».
Il periodo piu' difficile per l'ormai ex comandante del reparto operativo sono
stati senza dubbio questi ultimi mesi.
«Gli ultimi mesi sono stati davvero impegnativi per me come per tutti i
militari del reparto operativo. A distanza di pochissimo tempo si sono
verificati prima l'omicidio suicidio dei coniugi di Catasco di Garzeno, quindi
la strage di Erba. Le indagini sono state particolarmente complesse e
delicate, perche' si e' trattato di eventi davvero drammatici e
inevitabilmente e' stato un periodo, per noi, di grandissima tensione. Dopo
dieci anni di servizio e' naturale un certo rammarico nel lasciare questo
incarico - ha concluso Scibelli - ma sono al contempo orgoglioso del nuovo
ruolo che mi e' stato assegnato, al comando di un gruppo importante che, tra
l'altro, avra' come fulcro proprio Como, una citta' che ormai sento mia e che
credo meriti di diventare un punto di riferimento».
Anna Campaniello
fonte: corrieredicomo.it