FINANZIARIA 2008. Padoa-Schioppa: «Per gli statali i soldi ci saranno. E poi mandiamo i ''bamboccioni'' fuori di casa»
Data: 05/10/2007
Argomento: Finanziaria 2008


ROMA (4 ottobre) - Con un lungo applauso a Tommaso Padoa-Schioppa per il nuovo incarico di presidente del Comitato monetario e finanziario del Fmi, le commissioni Bilancio di Senato e Camera hanno dato oggi il via al ciclo di audizioni sulla Finanziaria: partendo, appunto, dal ministro dell'Economia.

«Finanziaria? L'ideale sarebbe non farla».. Per Padoa-Schioppa l'ideale sarebbe non fare la legge Finanziaria. Non e' un paradosso, ma la conseguenza della tesi sostenuta dal ministro. «Facciamo uno sforzo perche' l'attenzione si rivolga sempre piu' al bilancio e sempre meno alla Finanziaria - dice il ministro durante l'audizione - Il modo migliore e' non farla perche' non ce n'e' bisogno. Spero si possa arrivare nelle condizioni in cui non ce n'e' piu' bisogno. Muove una porzione minima del totale delle spese e assorbe il 100% dell'attenzione. E' il Bilancio il documento fondamentale».

«Una manovra snella e trasparente grazie alla virata dell'anno scorso». «Non avremmo potuto fare questa manovra, accolta con favore da chiunque la esamini, se non avessimo virato in maniera decisa l'anno scorso e rimesso i conti in equilibrio e su una rotta giusta - ha detto il ministro - E' piu' snella, trasparente e leggibile; comincia a diminuire la pressione fiscale; restituisce i dividendi della lotta all'evasione per casa, non autosufficienti e fasce deboli; agisce sulla fiscalita' delle imprese; applica il Protocollo sul Welfare; investe sulle infrastrutture; riduce i costi della politica; da' maggiori aiuti ai Paesi in via di sviluppo e continua la riqualificazione della spesa».

«Contratto degli statali: le risorse ci saranno». «Le risorse per gli statali ci saranno - dice Padoa-Schioppa - Stiamo ancora completando l'iter della contrattazione per il biennio 2006-2007. Per il 2008-2010, se si rispettera' la triennalizzazione, come io mi auguro, certamente quando questa operazione fara' progressi le risorse ci saranno, e' evidente. I timori di questi giorni sulle risorse per il pubblico impiego sono del tutto infondati. Mancano i soldi rispetto a che cosa? So bene che in Italia succede nella contrattazione del settore pubblico una cosa che non succederebbe mai nel settore privato, cioe' che si dica prima di trattare quanti soldi ci sono. Credo che i timori espressi in queste ore, che tendono a dare un significato politico particolare allo stanziamento fatto, sia del tutto infondato. E' una drammatizzazione ingiustificata, cosi' come i timori di questi giorni».

«Mandiamo i bamboccioni fuori di casa». La Finanziaria contiene misure che dovrebbero consentire ai giovani di affrancarsi dalla dipendenza dei genitori. «Mandiamo i "bamboccioni" fuori di casa - dice con una battuta il il ministro, riferendosi alla norma che prevede agevolazioni sugli affitti per i piu' giovani - Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. E' un'idea importante».

«Con un debito cosi' non si puo' stare mai tranquilli». «Con un debito cosi' non si puo' essere mai tranquilli - dice Padoa-Schioppa - Bastava non sperperare i risultati con i quali siamo riusciti ad entrare nell'euro e non azzerare l'avanzo primario. A questo punto saremmo come il Belgio, con un debito all' 80%. Un dato positivo e' comunque che ora si e' ricostituito l'avanzo primario: abbiamo gia' il 2,5%, meta' di quello che dobbiamo fare».

«Sul fronte della spesa non e' stato fatto abbastanza». «Lo spazio che puo' venire al miglioramento dei conti pubblici dal recupero dell'evasione e' stato occupato quasi interamente. Bisogna operare sulla spesa, e su questo fronte non si e' riusciti a fare abbastanza. Questo e' un problema anche del Parlamento, non meno che dell'Esecutivo - dice il ministro, rivolgendo un appello al Parlamento «perche' lo sforzo non sia solo del governo».

«I ministeri usino piu' flessibilita' sui capitoli di spesa». Il comma 507 della Finanziaria 2007 che agiva sulle spese dei ministeri «ha funzionato per circa tre quarti: la misura era in vigore per il primo anno e prevedeva forme di flessibilita' ampie nello spostamento di somme per i diversi capitoli di spesa. I ministeri se ne sono avvalsi in misura modesta perche' la struttura della spesa e' rigida, ma c'e' da sperare» che la situazioni migliori quest'anno.

«Piccole imprese, meno spese per i commercialisti». Le novita' fiscali introdotte per le piccole imprese, con il forfait del 20% per i lavoratori autonomi minimi e marginali, «faranno risparmiare soldi per i commercialisti: spero non ce ne siano tra voi - dice il ministro - Il forfait per gli autonomi e il calo dell'Ires e dell'Irap per le grandi imprese sono due misure che rappresentano un salto di civilta' del sistema tributario e che, dai contatti avuti, risultano estremamente gradite dalle imprese».

«Manovra Ici e revisione degli estimi sono questioni diverse: i Comuni non ne risentiranno». «La manovra Ici e' neutrale per i Comuni, che verranno completamente reintegrati, non vedranno la riduzione dell'imposta - assicura Padoa-Schioppa - Non esiste ragione per cui debbano aumentare i loro tributi». Altra questione e' quella che riguarda gli estimi catastali: «Sappiamo che verranno riveduti, ed e' giusto rivederli perche' in molti casi si basano su valori irrealistici. Questo intervento portera' probabilmente a delle riduzioni di imposta il giorno in cui si compira'».

Il siparietto con Baldassarri: «Non capisco le sue domande, vediamoci fuori e me le spieghi». «Non ho mai notato diversita' di opinione tra me e il viceministro Visco da 35 anni a questa parte, cioe' da quando lo conosco. Neanche nell'ultimo anno» ha detto a un certo punto Padoa-Schioppa, ma subito dopo e' intervenuto il senatore di An, Mario Baldassarri, che ha replicato: «Lo conosco anch'io da 35 anni e da sempre dissento da lui».

In seguito il ministro, rispondendo ad alcune domande poste da Baldassarri, ha detto: «Non ho capito le sue domande, visto che ci conosciamo bene e' il caso di vedersi poi e parlarne... Capisco solo le cose semplici, bisogna che ci vediamo a parte per parlarne. Non sono capace di parlare di una cosa che non ho capito».

fonte: Il Messaggero







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