COSTRUZIONI AL 9° ANNO DI CRESCITA MA È LA FINE DI UN CICLO. Lo ha dichiarato il presidente dell'ANCE
Data: 22/10/2007
Argomento: Mercato e Impresa


Nono anno di crescita nel 2007, ma il settore rallenta e si prevede un calo per il 2008 (-0,1%) a causa dell'ulteriore discesa degli investimenti in opere pubbliche e della frenata delle nuove abitazioni. Lo ha dichiarato il presidente Ance presentando l'Osservatorio

Con il risultato positivo del 2007 (+0,4%) le costruzioni raggiungono non solo il nono anno consecutivo di sviluppo - si tratta del piu` lungo periodo di crescita dal 1970 ad oggi - ma toccano anche il picco massimo degli investimenti realizzati negli ultimi 40 anni, e cioe` oltre 150 miliardi di euro. 

Lo ha dichiarato il presidente dell`Associazione nazionale costruttori Paolo Buzzetti, presentando alla stampa, assieme al vicedirettore Antonio Gennari, i risultati dell`Osservatorio congiunturale Ance di ottobre. 

``In questi 9 anni di crescita ininterrotta - ha sottolineato Buzzetti - il settore ha contribuito in modo determinante allo sviluppo economico italiano, dando prova della sua straordinaria capacita` di trainare sia la produzione che l`occupazione del Paese``. Ma questa spinta propulsiva rischia oggi di venire meno. 

All`allarmante caduta delle opere pubbliche, iniziata nel 2005, quest`anno si aggiunge infatti, come ha sottolineato il presidente dell`Ance, una frenata degli investimenti in nuove abitazioni. ``Come dimostrano i nostri dati - ha spiegato Buzzetti - il principale motore delle costruzioni si sta fermando. 

Dopo anni di vivace crescita, infatti, nel 2007 la produzione di nuove abitazioni fa registrare un risultato sostanzialmente identico a quello del 2006. E questa frenata trova conferma nelle nostre previsioni per il 2008, anno in cui gli investimenti complessivi in costruzioni scenderanno dello 0,1% e il comparto delle nuove abitazioni fara` segnare per la prima volta un calo dell`1%``. 

Su questa stima, come ha chiarito Buzzetti, incidono anche i cambiamenti nel mercato del credito, nel quale, oltre agli effetti del deciso incremento dei tassi di interesse (+2 punti percentuali negli ultimi 24 mesi), potrebbero avvertirsi le conseguenze ``indirette`` della crisi dei mutui subprime americani.``Su un punto voglio essere molto chiaro - ha dichiarato a questo proposito il presidente dei costruttori - la crisi finanziaria che ad agosto ha riempito le pagine dei giornali ha riguardato esclusivamente il mercato dei mutui americani, un mercato del tutto diverso da quello italiano``. 

Il rischio accettato dalle banche statunitensi nel concedere mutui - come viene illustrato chiaramente nell`Osservatorio Ance - e` infinitamente piu` alto di quello affrontato, da sempre, dalle banche italiane, che hanno continuato a selezionare attentamente la clientela, riducendo al minimo i rischi di credito. 

Un`affermazione che trova conferma nell`andamento delle sofferenze, rimaste stabili nonostante l`aumento dei tassi d`interesse. ``Il pericolo per il nostro Paese - ha puntualizzato il presidente dell`Ance - proviene semmai dagli effetti finanziari della crisi americana sugli istituti bancari italiani e europei. 

Alcune banche, infatti, in possesso di titoli subprime in forte perdita, potrebbero decidere di rientrare della liquidita` perduta attraverso una stretta al credito concesso alle famiglie e alle imprese. 

Famiglie e imprese che si troverebbero, di fatto, a pagare il prezzo delle avventure finanziarie ad alto rischio delle banche``.

Un problema assai preoccupante, ha dichiarato Buzzetti, e` quello che riguarda gli investimenti in opere pubbliche. Un comparto che, dopo i risultati negativi del 2005 e del 2006, fa registrare un pesante segno meno anche quest`anno (-3%) e che, sempre secondo le previsioni dell`Ance, sara` in calo anche nel 2008 (-2,5%). 

``E tutto questo - ha dichiarato il presidente dei costruttori - nonostante la rilevante iniezione di risorse prevista sia dalla Finanziaria 2007 (+23%) che dal ddl finanziaria 2008 (+22%), anno in cui alle infrastrutture e` stata destinata, tra l`altro, una parte importante del tesoretto``. ``In questo senso - ha dichiarato Buzzetti - quello che sta vivendo il comparto infrastrutturale e` un vero e proprio paradosso. 

Problemi di cassa, sommati a procedure lunghe e farraginose, di fatto annullano gli effetti degli stanziamenti, ostacolando la realizzazione degli investimenti previsti``. Si tratta, insomma, di una situazione ``schizofrenica``, in cui da una parte c`e` un orientamento a spendere, dall`altra un fermo della spesa. Situazione la cui ovvia conseguenza e` il calo, continuo e preoccupante, dei bandi di gara, che riguarda non solo i grandi enti appaltanti come Anas e Fs, ma anche i piccoli programmi di spesa. 

``Si tratta di un quadro inaccettabile - ha detto ancora Buzzetti - di fronte al quale qualunque giustificazione tecnica, dal ritardo per l`approvazione del piano di investimento degli enti all`impossibilita` di utilizzare, fin da subito, le risorse del fondo Tfr, perde di significato``. Ma la presentazione dell`Osservatorio congiunturale e` stata anche l`occasione per ribadire le richieste forti della categoria sul fronte fiscale. ``Al governo - ha detto il presidente dell`Ance - chiediamo una decisa inversione di rotta. Il nostro settore rischia infatti di pagare a caro prezzo gli effetti di tutta una serie di norme, pesanti e punitive, che nell`ultimo anno hanno rivoluzionato e reso instabili le regole del gioco nella tassazione del settore delle costruzioni.``

Un settore che, proprio per le caratteristiche di pluriennalita` degli investimenti, ha necessita` di avere un quadro certo e stabile nel medio - lungo periodo. 

``Cito soltanto - ha detto Buzzetti - l`introduzione, col decreto Visco-Bersani, del cosiddetto valore normale degli edifici e le nuove norme di deducibilita` fiscale degli interessi passivi. Misure che dimostrano come il governo, anziche` utilizzare la leva fiscale come strumento di sviluppo e propulsione del mercato, sceglie di accanirsi proprio contro il settore a cui si deve la tenuta del Pil italiano e la crescita dell`occupazione negli ultimi anni``. Una scelta assurda e incomprensibile, che non solo mina, secondo il presidente dell`Ance, il rapporto di fiducia con i contribuenti, ma rischia di vanificare gli stessi sforzi compiuti dal governo con l`introduzione di misure positive e condivisibili come la proroga, per il triennio 2008-2010, sia delle agevolazioni del 36% sulle ristrutturazioni che gli sgravi del 55% per il risparmio energetico. 

``Sarebbe invece necessario - ha concluso Buzzetti - definire un nuovo patto fiscale governo-imprese, mirato a stabilire un quadro di riferimento certo, stabile e orientato allo sviluppo del settore``.


Fonte: Ance







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