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NOVITA' NELLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (DM 14 GENNAIO 2008)
ENCO JOURNAL n. 40/2008




1. INTRODUZIONE

In questo articolo sono esaminate le novita' delle Norme Tecniche per le Costruzioni, NTC, (rispetto al D.M. del 14 Settembre 2005) approvate con D.M. del 14 Gennaio 2008, pubblicato sulla G.U. del 29 Febbraio 2008 ed in vigore dal 5 Marzo 2008.
In particolare verranno esaminate le responsabilita' delle seguenti figure nel settore delle costruzioni in calcestruzzo: il Committente, il Progettista, il Direttore dei Lavori, il Collaudatore, il Laboratorio Ufficiale, l'Appaltatore ed il Produttore di calcestruzzo preconfezionato.

2. VITA NOMINALE E CLASSI D'USO DELLA STRUTTURA (PAR. 2.4.1 E 2.4.2 NTC)

Secondo le nuove NTC (paragrafo 2.4.1) il Committente ed il Progettista, di concerto, sotto la loro responsabilita' nei riguardi della pubblica incolumita', debbono dichiarare nel progetto la vita utile nominale della struttura. La scelta di questa importante caratteristica – che rappresenta un significativo cambiamento rispetto alle precedenti norme di legge sulle costruzioni in c.a. – e' facilitata dalla Tabella 2.4.I nel testo originale delle NTC unitamente alle indicazioni del paragrafo 2.4.2 sintetizzate nella seguente Tabella 1.

A parte le strutture provvisorie ed i componenti strutturali sostituibili di immediata interpretazione, le costruzioni vengono suddivise nelle due classi in base ai seguenti criteri:

- Classe d'uso I: edifici agricoli e costruzioni con presenza solo occasionale di persone.

- Classe d'uso II: include le normali costruzioni viarie o ferroviarie la cui eventuale interruzione non provoca situazioni di emergenza, le costruzioni per industrie con attivita' non pericolose, edifici e costruzioni con normali affollamenti, costruzioni senza funzioni pubbliche e sociali di rilevante importanza.

- Classe d'uso III: include costruzioni con affollamenti significativi in esercizio, reti ferroviarie e viarie le cui interruzioni possono provocare situazioni di emergenza, industrie con attivita' pericolosa per l'ambiente.

- Classe d'uso IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamita'; industrie con attivita' particolarmente pericolose per l'ambiente; reti viarie, ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico; dighe connesse al funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica; strutture di importanza strategica o pericolosita' eccezionale (ad es. il MOSE a Venezia o il Ponte sullo Stretto di Messina o depositi per rifiuti radioattivi).



Le NTC, pertanto, non escludono che in casi straordinari possano essere previste costruzioni con una vita utile maggiore di 100 anni, purche' si valutino le azioni con appositi studi considerando periodi di riferimento (Vr) ai fini delle verifiche sismiche riportati in Tabella 1 (Tab.2.4.II delle NTC).

Se il Committente e' una pubblica amministrazione, un ente pubblico o un'industria non avra' certo problemi nell'indicare al Progettista con quale Classe di costruzione debba essere identificata la struttura in corso di progettazione. Se il Committente e', invece, un privato o un'azienda non esperta nel settore delle costruzioni, si deve intendere che sia il Progettista ad intervistare il Committente per interpretarne la volonta' circa la vita attesa di servizio in base alle esigenze espresse sull'attivita' destinata a queste costruzioni.

In ogni caso, alla scadenza della vita utile di servizio dichiarata in progetto valutata a partire dalla fine della costruzione ovvero dalla data del collaudo statico, la struttura dovra' essere sottoposta ad una nuova valutazione della sicurezza cosi' come descritto dettagliatamente nel cap. 8 delle NTC “Costruzioni esistenti”.

Si puo' notare come da una parte sia fatto obbligo di dichiarare nel progetto l'appartenenza ad una Classe e ad un Livello di sicurezza, mentre dall'altra e' lasciato alla libera responsabilita' del Progettista la interpretazione sulla scelta di suddette caratteristiche.

3. VERIFICHE DI SICUREZZA E FUNZIONALITA' (STATI LIMITI ULTIMI E DI ESERCIZIO) E DI ROBUSTEZZA E SCELTA DEI MODELLI DI CALCOLO

Nel Capitolo 2 delle NTC sono descritte le strutture e gli elementi strutturali che devono essere progettati, eseguiti, collaudati e soggetti a manutenzione ordinaria affinche' la loro sicurezza e la prevista funzionalita' siano garantite nei confronti dell'insieme degli stati limite ed eventuali azioni eccezionali verosimili che si possano manifestare durante le vita nominale della struttura (punto 2.1 e 2.3 NTC) in funzione dell'uso e del tipo della struttura nonche' delle conseguenze del danno o del collasso con riguardo a persone, beni e possibili turbative sociali. Le verifiche delle strutture andranno eseguite con il metodo degli stati limiti cosi' come definiti ai paragr. 2.2 e 4.1.2. E' ammessa ancora la verifica con il metodo semplificato alle tensioni ammissibili solo per edifici in classe d'uso 1 o 2 ricadenti in zona sismica 4 (§2.7) e di geometria semplice (§4.5.6.4).

In particolare, si definisce uno stato limite ultimo (§ 2.2.1 e 4.1.2.1 NTC) lo stato al superamento del quale si abbia collasso strutturale, perdita di equilibrio o comunque dissesti irreversibili con gravi conseguenze. Correlato alle verifiche agli stati limite Ultimi e' anche la valutazione della sicurezza della struttura (punto 2.3 NTC).

La scelta di una determinata vita nominale e classe d'uso con un definito livello di sicurezza, comportera' da parte del progettista l'adozione diverse combinazioni (fondamentale, frequente, rara, ecc.) con diversi coefficienti sicurezza e diversi periodi di ritorno delle azioni di calcolo nelle verifiche degli Stati Limite Ultimi.

Si definisce invece stato limite di esercizio (§ 2.2.2. e 4.1.2.2 NTC) lo stato al superamento del quale corrisponde la perdita di una particolare funzionalita' che condiziona o limita la prestazione di progetto dell'opera. Ancora una volta il Progettista di concerto con il Committente deve definire gli stati limite di esercizio al superamento del quale corrisponde la perdita di un particolare requisito ritenuti indispensabile per la funzionalita' e la durabilita' dell'opera (es. formazione di fessure nel calcestruzzo di apertura superiore ad un prefissato valore oppure deformazioni eccessive per l'efficienza della struttura).

Le NTC introducono, inoltre, il concetto di Robustezza (paragr. 2.1 NTC) intendendo con essa la capacita' della struttura di sopportare danneggiamenti locali provocati da singoli eventi eccezionali (es, urto, scoppio, incendio per i quali vengono suggeriti al cap. 3 delle NTC dei modelli non probabilistici) senza subire un collasso totale ovvero con un degrado di prestazioni non sproporzionato alla causa che lo a provocato. Un esempio di scarsa robustezza puo' essere rappresentato dalle Torri Gemelle di New York che nel 2001 subirono un collasso di tutte le strutture ancorche' esposte ad un evento straordinario ma non impossibile da prevedere quale l'impatto di un aereo in una localizzata parte della struttura.

E' responsabilita' del progettista individuare i possibili scenari prevedibili, la eventuale concomitanza con altre azioni variabili, la scelta degli strumenti per garantire la robustezza ad esempio aumentando l'iperstaticita' e la duttilita' della struttura, compartimentando la struttura oppure prevedendo delle barriere alle azioni a protezione della struttura. Ovviamente e' sempre responsabilita' del progettista effettuare la verifica strutturale a tali azioni.

Per ogni stato limite da verificare, il progetto richiede che vengano preliminarmente fissati dei modelli che schematizzino le azioni, la geometria degli elementi costruttivi, i materiali ed i terreni nonche' dei modelli di calcolo per la trasformazione delle azioni (F) in sollecitazioni (E, effetti delle azioni) e per le trasformazione delle proprieta' dei materiali in capacita' portanti della struttura (R, resistenza). Il Progettista ed il Committente di concerto sono liberi di adottare i modelli suggeriti dalle NTC nei cap. da 3 a 6, ovvero altri modelli ricavabili da altre normative o da consolidata letteratura tecnica purche' si dimostri che vengano rispettati i livelli di sicurezza e di prestazioni attese definiti nelle NTC.

Ancora una volta si deve intendere che se il Committente e' un privato o un'azienda non esperta nel settore delle costruzioni, dovra' essere il Progettista ad intervistare il Committente per interpretarne la volonta' circa le prestazioni attese dalla struttura.

Ovviamente, la responsabilita' delle verifiche agli stati limiti (paragr. 2.2.3, 2.5.3, 2.6.2, 4.1.2.1 e 4.1.2.2 delle NTC) con i modelli definiti in fase di progetto e' poi tutta del progettista. In particolare il progettista dovra' effettuare suddette verifiche agli stati limite sia in fase di progetto sulla base delle caratteristiche meccaniche dei materiali presunte da dati di letteratura, sulle ipotesi delle varie fasi costruttive e sulla caratterizzazione del terreno mediante indagini preliminari sia in fase di esecuzione e collaudo sulla base delle caratteristiche meccaniche dei materiali e dei terreni misurate durante la realizzazione dell'opera.

4. DURABILITA' DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO

E' questo un altro aspetto molto innovativo, se non addirittura rivoluzionario delle NTC (paragrafo 11.2.11 NTC), che coinvolge direttamente il Progettista nel fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza meccanica), lo spessore del copriferro e le regole di maturazione, per garantire la durabilita' delle strutture per la vita attesa di servizio da lui stesso individuata di concerto con il committente.

Come al solito, queste Norme Tecniche per le Costruzioni mentre impongono al Progettista di stabilire i criteri di durabilita' in base anche al sito dove sorgera' l'opera (classe di esposizione) ed alle condizioni di impiego, sono molto permissive nella scelta delle norme tecniche per controllare le specifiche di durabilita'. Per esempio il Progettista puo' fare utile riferimento alle norme UNI EN 206-1 ed UNI 11104 per individuare la classe di resistenza capace di garantire la durabilita' in funzione della classe di esposizione ambientale. Oppure puo' determinare la impermeabilita' del calcestruzzo all'acqua adottando la norma UNI EN 12390-8 come criterio aggiuntivo per valutare la durabilita'.

Come specificato al paragrafo 12 delle NTC, il Progettista puo' anche far riferimento alla letteratura tecnica consolidata o ad altre normative (per esempio Eurocodici strutturali CEN, Norme UNI EN armonizzate, Istruzioni del Cons. Sup. dei LL.PP. o del CNR, Linee guida del Servizio Tecnico Centrale (STC) del Ministero LL.PP., altri codici internazionali quali quelli dell' ACI, American Concrete Institute o dell'ASCE, American Society of Civil Engineering) per la garanzia della durabilita' delle struttura purche' ne faccia esplicita menzione nel progetto.

5. SPECIFICHE DEL CALCESTRUZZO E CLASSI DI RESISTENZA

Nei paragrafi 4.l e 11.2.1 le NTC precisano che il Progettista (o il Direttore tecnico di stabilimento per elementi prefabbricati in serie) deve indicare la resistenza convenzionale a compressione caratteristica misurata su provini cubici (Rck) nonche' altre indicazioni sulla composizione del calcestruzzo in funzione delle classi di esposizione e del requisito di durabilita' delle opere. Oltre alla resistenza a compressione caratteristica (riferita a provini cubici maturati a 20°C per 28 giorni), il Progettista potra' indicare anche altri tempi di maturazione a cui riferire la resistenza cubica (ad es. la Rc necessaria al momento della precompressione di un elemento in c.a.p.).

Un'interessante novita' di queste Norme Tecniche per le Costruzioni in calcestruzzo (Tabella 4.1.II NTC) riguarda l'incremento della resistenza meccanica a compressione (Rck) consentita per le costruzioni in c.a. e/o c.a.p., rispetto al precedente D.M. del Gennaio 1996. Nella Tabella 2 vengono mostrate le quattro classi di resistenza in funzione della tipologia di costruzioni.

Le novita' rispetto alla precedente normativa nazionale consiste nella possibilita' che il Progettista specifichi calcestruzzi ad alta classe di resistenza (con Rck fino a 85 N/mm2) purche' prima dell'inizio dei lavori si verifichino, con prove di prequalifica, tutte le grandezze fisico-meccaniche che influenzano la resistenza e la durabilita'.



6. REGOLE PER L'ESECUZIONE DEL PROGETTO

Un altro compito importante affidato al Progettista (paragrafo 4.1.7 – 11.2.1 NTC) riguarda le regole esecutive (cautele da adottare per gli impasti, posa in opera, maturazione dei getti e disarmo degli elementi strutturali). Queste regole debbono essere descritte nel progetto tenendo conto della particolarita' dell'opera, del clima e della tecnologia costruttiva.

Come e' consuetudine di queste NTC, mentre viene fatto esplicito obbligo di descrivere nel progetto queste regole esecutive, si lascia alla liberta' del progettista la possibilita' di far riferimento a norme nazionali o internazionali per i dettagli esecutivi: nel caso specifico il Progettista potra' fare utile riferimento alla norma UNI EN 13670-1 “Esecuzione di strutture in calcestruzzo – Requisiti comuni”. Cio' non esclude tuttavia che il Progettista possa far riferimento a raccomandazioni estere collaudate come per esempio quelle dell'American Concrete Institute.

7. CONTROLLO SUI MATERIALI PER IL CONFEZIONAMENTO C.A. E C.A.P.

Una importante novita' (paragr. 11.1 NTC) relativamente ai controlli su materiali e prodotti utilizzati e' che il Servizio Tecnico Centrale attivera' un sistema di vigilanza presso i cantieri ed i luoghi di lavorazione per verificare la corretta applicazione delle disposizioni descritte al cap. 11 delle NTC.

7.1 Il controllo della qualita' dei componenti il conglomerato cementizio (paragrafo 11.2.9 NTC)

E' responsabilita' del produttore delle materie prime distribuire materiali o prodotti che siano conformi alle specifiche tecniche europee e/o nazionali in vigore. Nei casi in cui sia prevista la marcatura CE (es. Cementi, Aggregati, Additivi) la relativa attestazione deve essere consegnata alla Direzione Lavori. Anche se non espressamente richiamato dalle NTC, per i prodotti soggetti a obbligo di marcatura CE secondo norme europee armonizzate, tale obbligo deve essere rispettato e, in caso di contrasto con alcune parti delle NTC, i requisiti previsti dalla marcatura CE risulteranno prevalenti su quelli delle NTC (paragr. 11.1 NTC). Il Direttore lavori potra' comunque eseguire i controlli di accettazione sulle caratteristiche indicate in Tab. 11.2.IV delle NTC. Si segnala come novita' la possibilita' di utilizzare anche aggregati provenienti da processo di riciclo conformi alla UNI EN 12620, nelle quantita' percentuali massime indicate dalla stessa NTC in Tabella 11.2.IV. Il loro utilizzo e' consentito purche' sia certificata la conformita' alla UNI EN 12620 con controlli di produzione giornalieri e ogni 100 ton, e comunque a condizione che la miscela di conglomerato cementizio venga preliminarmente qualificata e documentata attraverso idonee prove di laboratorio. Si segnala a tale proposito che con la Circolare del 15 luglio 2005, n. 5205 il Ministero dell'Ambiente ha reso note le disposizioni per attuare nel settore edile, stradale e ambientale il D.M. 203/2003, cioe' il Decreto che impone alle Pubbliche Amministrazione di soddisfare il proprio fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota non inferiore al 30% di prodotti ottenuti da materiale riciclato i quali devono essere inseriti in sede di formulazione dei capitolati d'appalto delle opere pubbliche.

7.2 Il controllo della qualita' del calcestruzzo (paragrafi da 11.2.2 a 11.2.7 NTC)

Secondo le nuove NTC (paragrafo 11.2.2) il controllo della qualita' del calcestruzzo si articola in tre fasi:

- Valutazione preliminare della resistenza (paragr. 11.2.3 NTC) da eseguire prima dell'inizio dei lavori a cura dell'Appaltatore, sotto il controllo del Direttore dei Lavori, per identificare la composizione della miscela conforme alla Rck del progetto; l'Appaltatore rimane responsabile anche in caso in cui le prove di prequalifica siano delegate a terzi e che il materiale sia fornito da un produttore di calcestruzzo preconfezionato. A tale proposito le NTC riservano uno specifico paragrafo (11.2.8) proprio alle prescrizioni relative al calcestruzzo confezionato con processo industrializzato (altrimenti detto preconfezionato). Gli impianti di produzione di calcestruzzo preconfezionato dovranno possedere un sistema di controllo di produzione di fabbrica (in aggiunta o in integrazione al tradizionale sistema di gestione di qualita' aziendale secondo UNI EN 9001) conforme alle Linee Guida del calcestruzzo strutturale del Min. dei LL.PP. e certificato da un terzo organismo indipendente accreditato secondo procedure analoghe a quelle attualmente adottate per la marcatura CE di altri prodotti da costruzione con sistema di attestazione 2+ . Prima dell'inizio della fornitura il Direttore dei Lavori dovra' acquisire copia della certificazione del controllo di processo produttivo. Successivamente il Direttore dei Lavori e' tenuto a verificare che ogni fornitura in cantiere di calcestruzzo preconfezionato sia accompagnato da documenti che indichino gli estremi della certificazione di controllo di produzione in fabbrica e a rifiutare le eventuali forniture non conformi. Il DL dovra' comunque poi eseguire le prove di accettazione.

- Controllo di accettazione (paragr. 11.2.5 delle NTC) da effettuare a cura del Direttore dei Lavori in corso d'opera al momento del getto del componente strutturale per verificare la cosiddetta; il Direttore dei Lavori (o un suo tecnico di fiducia) deve procedere al prelievo dei campioni indicando in apposito verbale (novita' rispetto al precedente DM del ‘96) la data del prelievo, la posizione e le date di getto delle strutture interessate da ciascun prelievo, le sigle identificative dei provini e le rispettive resistenza caratteristiche di progetto. Il Direttori dei Lavori deve poi sottoscrivere la domanda di prove (pena la non validita' del certificato) presso un Laboratorio Ufficiale riconosciuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti secondo art. 59 DPR n° 380/2001 (punto 11.2.5.3 NTC), facendo nella esplicito riferimento ai dati riportati nel verbale di prelievo che poi dovranno comparire anche nel certificato di prova. Le prove di resistenza meccanica dovranno essere effettuate secondo le norme UNI EN 121390-1 e UNI EN 12390-2 per la stagionatura dei provini e secondo la UNI EN 12390-3 e 4 per la determinazione della resistenza meccanica, adottando i controlli di tipo A (punto 11.1.5.1 NTC) o B* (punto 11.2.5.2 NTC) per il calcolo della resistenza caratteristica. Nel caso di produzione di elementi prefabbricati la figura del Direttore Lavori e' sostituita in questa fase dal Direttore tecnico di Stabilimento. In caso di esito negativo dei controlli di accettazione il DL deve procedere con una verifica della struttura in opera come descritto al paragr. 11.2.6 delle NTC relativo ai controlli sul calcestruzzo messo in opera.

*Rispetto al precedente DM del 96 il controllo di tipo B e' diventato “obbligatorio” e non piu' “possibile” per le costruzioni con piu' di 1500m3.

- Prove complementari (parag. 11.2.7 delle NTC) possono essere richieste dal Direttore dei Lavori a eventuale completamento delle prove di accettazione per stimare la resistenza in particolari fasi della costruzione (diverse dai 28gg) o in particolari condizioni di utilizzo (temperature molto diverse da 20°C).

Nel caso di elementi prefabbricati in serie (controllata o qualificata) le figure del Progettista e del Direttore lavori sono sostituite fino alla fase di consegna a pie' d'opera dal Progettista e dal Direttore tecnico di produzione secondo le responsabilita' e attivita' descritte in dettaglio ai paragrafi 4.1.10.3 e 11.8 elle NTC. E' poi responsabilita' del Direttore Lavori dell'opera verificare la conformita' di tutti i documenti che il prefabbricatore deve obbligatoriamente consegnare: attestato di qualificazione del servizio tecnico centrale, certificazione d'origine del prodotto, estratto del registro di produzione, certificati di prova del laboratorio ufficiale, istruzioni per il trasporto e montaggio, elaborati firmati con istruzioni per il corretto impiego e manutenzione dei manufatti (paragr. 11.8.5 NTC).

7.3 Controllo della resistenza del calcestruzzo delle struttura (paragrafo 11.2.6 NTC)

Nel caso in cui le resistenze meccaniche dei prelievi eseguiti in corso d'opera (resistenza potenziale) non soddisfino i criteri di accettazione per la Rck prevista in progetto, oppure nel caso in cui sorgano dubbi sulla qualita' del calcestruzzo rispetto alle prove di prequalifica oppure sulla validita' stessa dei controlli di accettazione qualita' del calcestruzzo delle strutture il Direttore Lavori o il Collaudatore devono procedere alla valutazione della resistenza del calcestruzzo in opera (resistenza strutturale) attraverso prove non distruttive (per esempio mediante sclerometria, misura della velocita' delle onde ultrasoniche o estrazione di tasselli post inseriti secondo UNI EN 12504-1, 2 e 3) o distruttive consistenti dell'estrazione dalla struttura di provini cilindrici noti come “carote” . Per tali valutazioni, le NTC indicano anche come documento di riferimento le “Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive” emanate dal STC (paragr. 11.2.6 delle NTC).

Nel caso di esecuzione di misure di resistenza a compressione su carote (fc strutt), la norma UNI EN 12504-2 (prelievo esame e prove di compressione su carote) e la UNI EN 13 791 (valutazione della resistenza a compressione su calcestruzzo messo in opera) raccomandano di eseguire carote con altezza(h)/diametro(d)=1 nel caso in cui il risultato voglia essere confrontato direttamente con un cubo di lato h, ovvero carote con h/d=2 qualora si debba far riferimento a provini cilindrici di uguali dimensioni. Diversamente, nel caso si utilizzi una carota con h/d =2, per tener conto della diversa geometria (cilindrica nella carota e cubica nei provini di accettazione), la corrispondente resistenza cubica (Rc) su cubo di lato pari ad h andra' calcolata mediante l'equazione [1.1] riportata al punto 11.2.10.1 delle NTC ripresa dalle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale:

Rck =fck/ 0.83 [1.1]

A causa del differente grado di compattazione e della diversa stagionatura del calcestruzzo in opera rispetto a quelli realizzabili per un provino, il valor medio della resistenza del calcestruzzo in opera (definita come resistenza strutturale) e' in genere inferiore al valor medio della resistenza dei prelievi in fase di getto maturati in condizioni di laboratorio (definita come resistenza potenziale). È accettabile un valore medio della resistenza strutturale, misurata con tecniche opportune (distruttive e non distruttive) e debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica, non inferiore all'85% del valore medio definito in fase di progetto (paragr. 11.2.6 NTC).

Rcm strutt ≥ 0.85 Rcm prog. [1.2]

A tale proposito, l'ultima versione delle NTC contiene ancora delle incertezze che, almeno in parte, sembra verranno chiarite nella circolare esplicativa di imminente pubblicazione:

1) Nel testo delle NTC non viene esplicitamente indicato il numero minimo di carote o di equivalenti prove non distruttive da effettuare nella zona della struttura oggetto di indagine per ricavare un valore di resistenza meccanica a compressione rappresentativo. Nella circolare esplicativa, riprendendo quando indicato al punto 10.3 delle “Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive”, si parla di almeno 3 carote per ricavare un semplice valor medio (fcm opera). Nel caso si voglia calcolare anche un valore caratteristico in opera, le Linee Guida riprendono quanto indicato nella UNI EN 13791:2008 “Valutazione della resistenza a compressione in sito nelle strutture e nei componenti prefabbricati di calcestruzzo” e cioe':

Se il numero di carote e' maggiore o eguale a 15, la resistenza caratteristica in opera fck opera e' il valore inferiore tra:

fck opera = fcm opera -1,48s (con s= scarto quadratico medio)
fck opera = = fcmin opera + 4

Se il la numerosita' e' compresa tra 4 e 14, la resistenza caratteristica fck opera e' il valore inferiore tra:

fck opera = fcm opera –k
fck opera = fcmin opera + 4
con k pari a:
5 per n° di carote da 10 a 14
6 per n° di carote da 7 a 9
7 per n° di carote da 3 a 6

2) L'unico riferimento rintracciabile nelle NTC relativamente alla resistenza media di progetto necessaria per il confronto dell'equazione [1.2] e' al punto 11.2.10.1. delle NTC dove, riferendosi a provini cilindrici, si parla di fcm prog = fck prog.+ 8 N/mm2 (mutuato dall'Eurocodice 2). Pertanto, utilizzando la correlazione di cui in [1.1], si ottiene Rcm prog = Rck prog.+ 9,64 N/mm2.
Se cosi' e', si puo' facilmente dimostrare con un esempio che, in alcuni casi, la resistenza media richiesta alla struttura diviene per assurdo uguale o superiore a quella dei provini dello stesso calcestruzzo prelevati per i controlli di accettazione.

Esempio:
Sia in fase di progetto Rck prog.=30 N/mm2 e quindi Rcm prog=30+9,64≈40 N/mm2;
In fase di controllo di accettazione, per i provini prelevati al momento del getto (“resistenza potenziale” ) dovra' essere:
Rcm pot > 30+3,5=33,5 N/mm2 se si adotta un controllo di tipo A, oppure
Rcm pot > 30+1,4*s N/mm2 se si adotta un controllo di tipo B, ad es. per s=4 si avra' Rcm pot > 35,6N/mm2

La resistenza media in opera determinata mediante la rottura di carote con h/d=1 (fcm strut h/d=1) e' accettabile, invece, se raggiunge il valore di 0,85*40= 34 N/mm2, che per assurdo e' maggiore di quella richiesta ai provini compattati a rifiuto e stagionati in condizioni standard nel caso di controllo di tipo A o comunque di poco inferiore (circa il 5%) a quanto previsto per i provini nel caso di controllo di tipo B.

Tutto cio' e' in contrasto con quanto detto nello stesso paragrafo 11.2.6 delle NTC: “…Il valor medio della resistenza del calcestruzzo in opera (definita come resistenza strutturale) e' in genere inferiore al valor medio della resistenza dei prelievi in fase di getto maturati in condizioni di laboratorio….”.

Piu' corretta sembra allora l'indicazione riportata nella UNI EN 13791:2008, e ripresa anche nella prossima circolare esplicativa, di confrontare l'Rck ricavata dalle carote con l'85% della Rck di progetto.

Al di la' delle incertezze sopra illustrate, rimane il fatto che, nel caso in cui la resistenza della struttura (media o caratteristica) risulti inferiore all'85% di quella di progetto (media o caratteristica), possono sorgere problemi circa la responsabilita' di questa non conformita' al dato progettuale. Le possibili situazioni possono essere cosi' riassunte:

- se la Rcm misurata attraverso il controllo di accettazione su provini cubici risulta maggiore o eguale al valore di progetto deve ovviamente escludersi che la qualita' del materiale sia la causa della non conformita' del calcestruzzo in opera; conseguentemente, in caso di fornitura del conglomerato cementizio da parte di terzi (preconfezionatore) questi non sono responsabili della eventuale non conformita'; in questo caso solo l'Appaltatore puo' essere coinvolto come responsabile della non conformita' dovendosi attribuire questa ad una non corretta messa in opera o inadeguata stagionatura;

- se la Rcm misurata attraverso il controllo di accettazione, risulta inferiore a quella di progetto, il fornitore di calcestruzzo viene coinvolto nella non conformita' e conseguentemente nelle eventuali operazioni di consolidamento o anche di demolizione e rifacimento stabilite dal Direttore dei Lavori. Se nonostante la Rcm dei provini risulti inferiore al valore di progetto, ma la fcm strutt (h/d=1) risulta maggiore di 0.85 Rcm prog, il Direttore dei Lavori puo' non eseguire alcun consolidamento; occorre tuttavia stabilire la dequalificazione commerciale della fornitura di calcestruzzo.

Nella successive Tabelle 1 e 2 si riportano alcuni esempi di non conformita' rilevabili dai controlli di accettazione e/o dai controlli in opera.

Tra le novita' relative alle altre proprieta' fisico-meccaniche (paragr. 11.2.10.2 e 11.2.10.3 NTC) stimabili, in assenza di diretta sperimentazione secondo le procedure normalizzate in vigore, mediante formule sperimentali si segnalano le seguenti variazioni rispetto al precedente DM del '96:

- Resistenza a trazione diretta:
per classi di resistenza < C50/60: fctm (N/mm2)= 0.30 3√fck2 =0,26 3√Rck2 anziche' 0.27 3√Rck2
per classi di resistenza > C50/60: fctm (N/mm2)= 2.12 ln [1+fcm/10]

- Modulo elastico statico secante Ec (N/mm2)= 22000 [fcm/10]0.3 = 20803 [Rcm/10]0.3 anziche' 5700√Rck

- Ritiro igrometrico e deformazione viscosa calcolati con le nuove formule riportate ai punti 11.2.10.6 e 11.2.10.7 molto simili a quelle presenti nell'Eurocodice. 2 UNI ENV 1992-1-1





7.4 Il controllo della qualita' dell'acciaio per c.a. (paragrafo 11.3.2 NTC) e c.a.p. (paragrafo 11.3.3 NTC)

Secondo le nuove NTC il controllo della qualita' dell' acciaio per c.a. e c.a p. si articola in tre fasi:

- Controllo di produzione di fabbrica e relativa procedura di qualifica, da parte del Servizio Tecnico Centrale (paragr. NTC 11.3.1 in generale, 11.3.2.1 per c.a, 11.3.3.5.2 per c.a.p.). In questa fase le prove di qualifica sono condotte sia internamente all'impianto di produzione sotto il controllo di una laboratorio ufficiale, sia presso il laboratorio ufficiale stesso e sono soggette ad una procedura di qualificazione con revisione semestrale da parte del Servizio Tecnico Centrale. La qualifica comporta l'emissione di un attestato di qualificazione in cui vengono dichiarati i valori caratteristici dei vari requisiti geometrici e prestazionali richiesti dalle NTC per le diverse tipologie di prodotto (paragr. NTC da 11.3.2.1 a 11.3.2.5 per c.a., 11.3.3.2 e 11.3.3.5.2 per c.a.p.). A tal proposito la principale variazione rispetto al precedente DM e' costituita dalla nuova classificazione e definizione dei limiti di accettazione per gli acciai da c.a. (solo acciaio a.m. nei 2 tipi B450C e B450A). Ad ogni fornitura, identificata dal N° del documento di trasporto, il Ricevente (Direttore di stabilimento di un impianto di prefabbricazione o il Responsabile di un Centro di trasformazione o assemblaggio o il Direttore Lavori per forniture direttamente in cantiere) prima della messa in opera dovra' verificare suddetta documentazione di qualifica.

- Controllo di accettazione da effettuare, entro 30 gg dalla data di consegna del materiale, a cura del Direttore di Stabilimento nel caso di forniture ad un impianto di prefabbricazione (paragr. 1.3.3.5.4 NTC) o del Responsabile di un Centro di trasformazione o assemblaggio (paragr. NTC 11.3.2.6, e 11.3.2.10.3 per c.a. e 11.3.3.5.3 per c.a.p. ) o del Direttore Lavori per forniture direttamente in cantiere (paragr. NTC 11.3.2.10.4 per c.a. e 11.2.3.5.4 per c.a.p.) presso un Laboratorio Ufficiale. Le modalita' di richiesta prova ed emissione dei certificati da parte del laboratorio ufficiale sono identiche a quelle gia' descritte per il calcestruzzo. Nel caso di certificazione effettuata dall'impianto di prefabbricazione o da un centro di trasformazione, questi saranno tenuti a fornire al Direttore dei Lavori dell'opera i certificati delle prove eseguite, copia della propria obbligatoria certificazione qualita', copia della autorizzazione alla propria produzione da parte del Servizio Tecnico Centrale nonche' eventuale marcatura aggiuntiva che identifichi anche il centro di trasformazione.

Nel caso di armatura per c.a. (paragr. NTC 11.3.2.10.3), come nel vecchio DM, per ogni fornitura dovranno essere prelevati 3 spezzoni marcati di uno stesso diametro scelto all'interno di un gruppo di diametri di produzione omogenea. La novita' e' che i valori minimi ottenuti dalle prove di resistenza ed allungamento dovranno superare i valori limite riportati nelle NTC nella tabella del paragrafo 11.2.2.10.3 che si ammettono inferiori a quelli caratteristici richiesti dalle stesse NTC per le verifiche in produzione (analogamente a come la Rc in sito deve essere > 0.85 Rck). Nel caso di esito negativo si dovra' procedere con ulteriori prove su 10 provini i cui risultati medi dovranno in questo caso superare i valori caratteristici.

Nel caso di armatura per c.a.p. (paragr. NTC 11.3.3.5.3 e 11.3.3.5.4) dovranno essere prelevati 3 saggi (nel vecchio DM erano 10) da ogni fornitura di massimo 90t (30 t nel caso di lotto di spedizione diretta in cantiere). I corrispondenti valori medi di fpt, fpy, fp(1) e fp(0.1) (e non piu' fp(0.2) del DM ‘96) non dovranno risultare inferiori a quelli caratteristici garantiti dal produttore. Nel caso di esito negativo si dovra' procedere con prove supplementari su almeno 10 saggi con limiti di accettazione piu' severi.

Prove complementari (paragr. NTC 11.3.2.6, 11.3.2.10.3, 1.3.3.5.4) possono essere richieste dal Direttore Lavori in aggiunta a quelle gia' eseguite dal centro di trasformazione o dall'impianto di prefabbricazione nel caso di fornitura indiretta.

8. COMPITI DEL COLLAUDATORE

Nel paragrafo 4.1.10 e nel Capitolo 9 sono descritte le responsabilita' del Collaudatore. Egli e' addetto al controllo dei documenti attestanti il possesso delle necessarie autorizzazioni, la denuncia di inizio lavori, eventuali variazioni in corso d'opera nonche' alla verifica della relazione del DL a fine lavori.

Il Collaudatore deve esaminare il progetto dell'opera ed in particolare i livelli di sicurezza e di durabilita' adottati in relazione alla vita utile di progetto dichiarata, i modelli geologico, dei materiali, delle azioni e di calcolo adottati, nonche' le verifiche numeriche condotte nei calcoli strutturali dal progettista ed i piani di manutenzione previsti. Nelle varie fasi costruttive dell'opera e degli elementi strutturali principali, sia costruiti in opera che prefabbricati, il Collaudatore deve ispezionare l'opera alla presenza del Direttore dei Lavori e dell'Appaltatore confrontando il progetto con la costruzione realizzata. Egli deve controllare le certificazioni dei controlli di accettazione su materiali e prodotti, i risultati delle indagini geotecniche, eventuali prove aggiuntive richieste dal DL, il registro delle non conformita' curandosi che ognuna di queste ultime sia stata risolta. In caso contrario, o comunque in caso di dubbio sulla sicurezza o sulla durabilita' dell'opera, il collaudatore potra' richiedere di effettuare tutti quegli accertamenti, studi, indagini supplementari (es. prove di carico, prove in sito, monitoraggio della struttura) che lo convincano sulla sicurezza, durabilita' e collaudabilita' della struttura.

Il Collaudatore puo' predisporre un programma di prove di carico da sottoporre all'accettazione del Progettista, del Direttore Lavori e del Costruttore. Le prove di carico, della cui attuazione e' responsabile il Direttore Lavori, dovranno essere condotte con azioni pari ai valori massimi di progetto solo quando i materiali abbiano raggiunto le resistenze attese e la struttura la configurazione finale. Il Collaudatore deve successivamente esaminare i risultati di suddette prove di collaudo. Il giudizio sull'esito delle prove e' completa responsabilita' del Collaudatore.

9. CONCLUSIONI

Nelle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con D.M. del 14.01.2008 ci sono molte e significative novita' circa le responsabilita' attribuite ai vari attori nel campo delle costruzioni in calcestruzzo.

Le piu' importanti e le piu' innovative riguardano gli obblighi del Progettista che, oltre al calcolo strutturale degli elementi, deve dare indicazioni sulla posa in opera,sulla stagionatura e sulle caratteristiche del calcestruzzo; in particolare, deve indicare il valore della Rck che tenga conto anche della durabilita' della struttura in relazione all'ambiente dove sorge l'opera e la vita di servizio precisata nel progetto.

Accanto a questi obblighi le Norme Tecniche per le Costruzioni lasciano al Progettista la responsabilita' di scegliere se far riferimento anche ad altra letteratura tecnica consolidata o ad altre normative internazionali.

Insomma le nuove NTC dichiarano chi deve fare che cosa, ma lasciano aperta la scelta sul come fare, ovvero sostituiscono una impostazione essenzialmente prestazionale a quella prevalentemente prescrittiva delle precedenti normative.


Silvia Collepardi, Francesca Simonelli e Roberto Troli
info@encosrl.it
Enco srl - Ponzano Veneto (TV)










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Pubblicato su: 2008-03-17 (1444 letture)

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