Sanzioni pesanti a carico delle imprese e di chi mette in pericolo
l?ambiente.
Il Consiglio dei Ministri dello scorso 7 aprile ha approvato, in via
preliminare, uno schema di decreto legislativo che, in esecuzione delle
direttive comunitarie 2008/99 e 2009/123, prevede l?introduzione di nuove
fattispecie di reato sinora non previste dal nostro ordinamento penale ed
estende l?applicazione del decreto legislativo 231/2001 sulla responsabilit?
amministrativa delle imprese al settore dei reati contro l?ambiente.
Il provvedimento si compone di tre articoli ed opera quindi in due
distinte direzioni.
Da una parte introduce le nuove fattispecie di reato nel codice penale,
inserendo gli articoli 727-bis e 733-bis, per sanzionare la condotta di chi
uccide, distrugge, preleva o possiede, fuori dai casi consentiti, esemplari di
specie animali o vegetali selvatiche protette e di chi distrugge o comunque
deteriora in modo significativo un habitat all'interno di un sito protetto.
Dall'altra estende la responsabilita' delle persone giuridiche a tutti quegli
illeciti commessi in violazione delle norme a tutela dell'ambiente e posti in
essere anche da propri dipendenti, dalla commissione dei quali devono aver
tratto vantaggio o avuto interesse.
Tutte le condotte illecite vengono suddivise in tre grandi aree a seconda
della gravita' per poi applicare le sanzioni di natura pecunaria secondo il
meccanismo delle quote.
In alcuni casi considerati piu gravi e cioè per le infrazioni al
"Codice dell'ambiente" e per quelle derivanti da inquinamento provocato da navi
? prevista anche l'applicazione, per un massimo di 6 mesi, delle
sanzioni ineterdittive.
Sul presente decreto deve essere acquisito il parere prescritto.
Fonte: Schema di decreto legislativo
Redazione internet - Beatrice Casini
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