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CODICE AMBIENTE: chiesta la cancellazione del Mud
29/06/2007

Ieri il parere delle commissioni di Montecitorio e Palazzo Madama sul decreto correttivo

Eco-Codice, svolta alle Camere

Chieste la cancellazione del Mud e regole per i sottoprodotti

Conciliare la tutela dell`ambiente con le esigenze del mondo produttivo, anticipando i contenuti della nuova direttiva europea sui rifiuti. E` questa l`indicazione che emerge dai due pareri, sul secondo decreto legislativo correttivo del Codice ambientale, approvati ieri dalle commissioni di Camera e Senato.

Ora la palla torna al Consiglio dei ministri che, in base alla procedura prevista dalla legge delega, dovra` dare il secondo via libera al provvedimento prima di rinviarlo all`esame del Parlamento. Dopodiche` il decreto legislativo che interviene in particolar modo su rifiuti, tutela delle acque e bonifiche, potra` essere varato definitivamente da Palazzo Chigi. Un iter complesso che difficilmente tagliera` il traguardo prima delle ferie estive.

Rispetto al testo messo a punto dal ministero dell`Ambiente, le modifiche chieste da Camera e Senato, unite a quelle della Conferenza unificata Stato-Regioni-Citta`, puntano a un`inversione di rotta. Le condizioni poste sia da Montecitorio che da Palazzo Madama (e da cui dipende il via libera) prevedono infatti l`introduzione di una disciplina dettagliata delle materie prime seconde e dei sottoprodotti (la versione del decreto correttivo messa a punto dall`ambiente li eliminava), la cancellazione del Mud che verrebbe sostituito da un sistema statistico di rilevazione dei dati, il mantenimento dei limiti temporali per il deposito temporaneo dei rifiuti e la semplificazione delle procedure per il riutilizzo di terre e rocce da scavo prodotte nell`ambito di progetti non sottoposti a Via. Al Governo le commissioni parlamentari chiedono inoltre di regolamentare con chiarezza la bonifica dei siti inquinati, senza limitarsi a disciplinare il periodo transitorio e in stretta sintonia con l`elaborazione della normativa sul danno ambientale.

La Camera propone anche di introdurre semplificazioni per la bonifica di siti destinati alla reindustrializzazione.

Nonostante le due commissioni abbiano lavorato in stretta collaborazione, i pareri votati ieri mantengono un`impostazione differente. Le indicazioni formulate dal Senato entrano infatti nel dettaglio della normativa con richieste che (soprattutto in materia di bonifiche) arrivano quasi alla formulazione di un nuovo testo. La linea di indirizzo e i punti (numerosi) di cui si chiede la modifica sono pero` sostanzialmente gli stessi per entrambe le commissioni.

«Il ministro dell`Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha valutato positivamente il lavoro svolto dal Parlamento - ha spiegato il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci - e si e` impegnato ad accogliere le nostre indicazioni». «Il parere riflette il lungo e articolato lavoro svolto in questi mesi - ha aggiunto il presidente della Commissione Territorio del Senato, Tommaso Sodano -. Credo che possa facilitare l`attivita` del Governo».

Durante le votazioni, i deputati di Forza Italia e Udc di sono astenuti (An ha votato contro). «Il lavoro fatto in commissione rappresenta un dato politico inequivocabile - ha spiegato Maurizio Lupi, responsabile Infrastrutture alla Camera di Forza Italia -. Il ministro e` stato bocciato dalla sua stessa maggioranza. Le proposte di Pecoraro Scanio, d`altronde, rischiano di paralizzare l`attivita` industriale».

Nel loro lavoro, Camera e Senato hanno pero` cercato anche di andare aldila` delle modifiche apportate dal secondo decreto legislativo. In tema di assimilazione dei rifiuti speciali a quelli urbani, la commissione Territorio del senato ha proposto, per esempio, un sistema di tariffazione commisurato alle quantita` conferite. «E` un passo avanti - ha commentato il presidente Pietro Colucci di Fise - Assoambiente - ma non risolve ancora tutti i problemi».

Bianca Lucia Mazzei
Il Sole 24 Ore - 28/06/2007

 


 
 
 
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