9 febbraio 2011. I risultati dell'iniziativa di INAIL e Confindustria resi
noti in un convegno a Roma. La buona prassi prevalente e' rappresentata dalla
realizzazione di sistemi integrati di gestione o della sicurezza e riguarda il
41% delle aziende. Marcegaglia: "Puntare su formazione, informazione e
comunicazione"
ROMA - Un giro d'Italia in 23 tappe per raccogliere le migliori best
practice aziendali in materia di sicurezza sul lavoro. Si chiama progetto Sis
"Sviluppo imprese in sicurezza" I'iniziativa portata avanti da Confindustria
in collaborazione con INAIL e Federmanager, i cui risultati sono stati resi noti
oggi, nel corso di un convegno a Roma. In totale sono state 39 le aziende
esaminate , di queste circa un terzo (33,3%) sono imprese di medie
dimensioni, tra 50 e 250 addetti. Piu' ridotto e', invece, il numero delle piccole
imprese (25,6%) e delle grandi (solo 4%).
Il bilancio del progetto. Sul totale nessuna delle aziende analizzate
e' stata ritenuta pienamente conforme alla definizione di "buona prassi"
contenuta nell'articolo 2 del decreto legislativo 81/2008. In molti casi,
pero', le esperienze sono state considerate significative e sottolineano
secondo i promotori "l'impegno crescente delle imprese nel campo della sicurezza
sul lavoro e costituiscono tappe intermedie verso un percorso di eccellenza che
il tour vuole continuare ad affiancare e valorizzare". La best practice
prevalente e' rappresentata dalla realizzazione di sistemi integrati di gestione
o della sicurezza, che riguarda il 41% delle imprese, in particolare quelle
piccole o medie (60%). Nelle grandi imprese le esperienze migliori sono quelle
legate alla comunicazione e all'informazione. Nel complesso, comunque, il
quadro imprenditoriale italiano risulta piuttosto disomogeneo sia nelle entita'
che nelle modalita' in cui vengono computati i costi per gli interventi di
sicurezza.
La soddisfazione degli industriali. Il presidente di Confindustria
Emma Marcegaglia ha ricordato che il tema della sicurezza e' tra le mission
principali della squadra di via dell'Astronomia, messe da lei stessa in
agenda all'inizio del suo mandato. "Quando sono stata eletta mi sono posta due
obiettivi: l'investimento nel campo della ricerca e dell'innovazione e la
sicurezza intesa come attenzione alla legalita' e al rispetto delle regole", ha
detto. "Le regole ci vogliono cosi' come ci vogliono le sanzioni, ma interventi
puramente formali non portano risultati, non risolvono il grave problema della
sicurezza. Bisogna invece puntare su formazione, informazione e
comunicazione. E' questa la strada da portare avanti".
Federmanager: "Ripartire da merito ed etica". Secondo Giorgio
Ambrogioni, presidente di Federmanager, per un corretto management delle imprese
bisogna ripartire da due temi principali: merito ed etica. "Bisogna pensare a un
processo di ridefinizione del ruolo manageriale" ha affermato. "È necessario
un senso di responsabilita' individuale e sociale". Lorenzo Fantini, della
direzione generale per la tutela delle condizioni di lavoro del ministero del
Lavoro e delle politiche sociali, ha ricordato gli interventi in materia portati
avanti dal ministro Sacconi, tra cui le linee guida sullo stress lavoro
correlato e il sistema informativo nazionale per la prevenzione "molto atteso e
su cui si sta lavorando".
INAIL: non solo incentivi economici, ma anche formazione. Per
l'INAIL era presente al convegno, oltre al direttore generale Giuseppe Lucibello,
Alessandra Assogna della direzione centrale Prevenzione che ha elencato gli
incentivi finanziari messi a disposizione dall'Istituto per le imprese che
investono in sicurezza. "Il sostegno economico non e' l'unica iniziativa che
l'INAIL mette in campo", ha sostenuto, "ma portiamo avanti progetti anche
insieme ad altri partner, come per esempio la formazione nel settore
costruzioni". Infine Buia, vicepresidente Ance, ha ricordato l'importanza di
aumentare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, un problema non solo
sociale ma anche associativo.
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