Il consiglio regionale per l´urbanistica (Sicilia) blocca la realizzazione di 15 hotel alle isole Eolie e mette un freno all´allarme lanciato da Legambiente su una «nuova cementificazione dell´arcipelago».
Il Cru, che doveva esprimersi sulla deroga al piano paesistico delle Eolie, già approvata dal Comune di Lipari, che prevede la realizzazione di alberghi e ristoranti, ha espresso parere negativo. Di fatto al momento rimarranno soltanto sulla carta i progetti presentati da molte società importanti, come la Framon di Pietro Franza (proprietario del Messina Calcio), la Conti e la Filippino (il titolare è proprietario di uno dei più importanti ristoranti di Lipari). Le altre società che avevano presentato progetti sono la Corallo, la Edilcasa, La Sciara, Oriente, Marina Corta, Geoterme Vulcano, Same, Gennaro Leone e Pajno.
Tra le strutture che dovevano essere realizzate ci sono diversi alberghi: la Conti era pronta a realizzare una struttura ricettiva da 33 posti letto con tanto di impianto per la talassoterapia, la Corallo invece doveva trasformare un immobile decadente in albergo da 57 posti nella zona di Marina lunga. Nella stessa zona, in via Crispi, era pronta a realizzare un albergo da 38 posti letto anche la società Gennaro Leone. Ad Acquacalda, sempre nell´isola di Lipari, la Same aveva presentato un progetto per la demolizione di un immobile e la costruzione nella stessa area di un residence turistico alberghiero con quattro caseggiati da tre posti letto ciascuno. La società Marina Corta invece voleva realizzare un altro residence turistico da 17 piccoli appartamenti in contrada Santa Lucia.
I progetti presentati prevedevano anche l´ampliamento dell´Hotel Giardino sul mare a Lipari e dell´Hotel Conti a Vulcano, ambedue della Conti Alberghi, e la conclusione dei lavori di una struttura ricettiva in contrada Balestrieri. La Geoterme a Vulcano, accanto al parco termale, voleva recuperare il rustico della piscina "Catrogiovanni" e lì realizzare una termo-talassoterapia.
Soddisfatta Legambiente che aveva denunciato il rischio di cementificazione: «Ancora una volta - dice il responsabile di Legambiente per i beni culturali, Gianfranco Zanna - abbiamo evitato il rischio di uno scempio alle Eolie: ora dobbiamo pensare a istituire nell´arcipelago un parco naturale e archeologico».
da la Repubblica
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